TARI 2023 non pagata? Quali sono le sanzioni e cosa fare per mettersi in regola

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
11/11/2023

TARI 2023 non pagata? Quali sono le sanzioni e cosa fare per mettersi in regola

La scadenza della Tari ha date differenziate in base ai calendari dei vari comuni di residenza. In genere sono previste varie rate o il pagamento in un’unica soluzione. Ma cosa succede se si paga in ritardo? Quali sono le sanzioni e le maggiorazioni di importo applicate? E cosa fare se non arrivano i bollettini? Vediamo tutte le soluzioni di pagamento previste.

Tari scaduta e non pagata: cosa fare?

La tassa sui rifiuti urbani Tari è regolamentata dai singoli comuni di residenza dei contribuenti. Pertanto sia l’importo che i termini di versamento potrebbero variare a seconda delle situazioni. Quello che è valido per tutti però è che dopo la scadenza delle date previste per il pagamento si applicano maggiorazioni. Questo se si paga in ritardo. mentre se ci si dimentica di pagare e passa altro tempo si va incontro, oltre alle maggiorazioni, anche a procedimenti amministrativi per il recupero delle somme da parte del fisco.

In genere le rate sono due, tre o quattro a seconda della somma totale da pagare, quando questa è inferiore ad una certa cifra, quasi sempre il bollettino sarà cumulativo e quindi la tassa andrà pagata per intero una volta l’anno. A volte però a causa di problemi con la ricezione della posta o altri disguidi di tipo burocratico, potrebbe succedere di non ricevere in tempo utile i bollettini. Anche in quel caso si potrebbe verificare un ritardo nella regolarizzazione. Vediamo quali strumenti è possibile utilizzare per pagare meno sanzioni in tutti questi casi.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Sanzioni per i pagamenti in ritardo della TARI

Il fisco per tutti gli oneri a carico dei contribuenti prevede specifiche sanzioni e maggiorazioni di importo in caso di ritardo nei versamenti. Anche per la Tari quindi c’è questo rischio concreto. Tuttavia, entro certi termini è possibile utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso e quindi abbassare la somma aggiuntiva da pagare. Quindi se ci accorge spontaneamente di aver superato le date previste per la scadenza si può ricorrere alla regolarizzazione agevolata.  Utilizzando il modello F24 e compilando le somme debitamente calcolate in base ai giorni. Si potranno versare gli importi in tre differenti modalità alle quali poi occorrerà aggiungere il tasso di interesse. Ecco i vari tipi di ravvedimento operoso in base al ritardo nel pagamento:

  • Sprint: per ritardi da 1 a 14 giorni, pagamento dell’importo originario del tributo più lo 0,1% per ogni giorno di ritardo.
  • Breve: per ritardi da 15 a 30 giorni, aggiungere all’importo la percentuale dell’1,5%.
  • Intermedio: entro 90 giorni dalla scadenza. Quindi a partire dal 31esimo giorno e fino al 90esimo si dovrà maggiorare il totale della tassa della percentuale pari a 1,67%.
  • Lungo: nel caso si superi il 90esimo giorno ma si rientri comunque entro l’anno, va applicata la sanzione pari al 3,75%, sempre da aggiungere alla somma originaria.

A tutte queste soluzioni poi andrà inserito anche il calcolo del tasso di interesse, che per il 2023 è stato stabilito da Agenzia delle Entrate pari al 5% annuo.

Tassa sui rifiuti: cosa fare se non arrivano i bollettini

Se i bollettini della Tari non sono stati recapitati in tempo, il contribuente può fare richiesta al comune per una copia e attendere che questa venga consegnata di nuovo. In alternativa si può sempre procedere entro i termini al pagamento in autonomia tramite F24.

Nel bollettino va indicato il codice tributo che corrisponde al 3944 come per altri tributi locali. Bisogna comunque ricordare che la responsabilità è sempre del cittadino, anche se si tratta di un disguido comunale, trascorsi i termini, si andrà comunque incontro alle sanzioni.

TARI 2023: come pagarla e con quali modalità di versamento

Per il 2023, oltre ai classici bollettini, inviati dal comune e precalcolati, ci sono altre modalità di versamento ammesse della Tari. E cioè il modello F24 che come abbiamo visto andrà compilato in ogni parte correttamente. Ma è possibile anche il versamento online. In molti casi un servizio che le amministrazioni offrono agli utenti che intendono pagare con carta di credito in maniera immediata. Infine c’è il servizio Mav, la procedura bancaria che addebiterà l’importo su conto corrente o recandosi allo sportello o direttamente tramite App dell’Home Banking.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl