Al nuovo ponte di Genova ci pensa l’architetto Renzo Piano
L’architetto Renzo Piano è stato scelto per realizzare il nuovo ponte della sua città, Genova. La conferenza stampa di oggi è stata un simpatico teatrino.
Il nuovo ponte di Genova ha il suo artefice, l’architetto genovese Renzo Piano. Per chi non lo conoscesse, Renzo Piano è uno dei migliori architetti al mondo, vincitore dell’ambito Premio Pritzker, consegnatogli direttamente dall’ex Presidente USA, Bill Clinton. Per la sua grandezza ed importanza, è diventato senatore a vita, ed è stato inserito nel 2006 nella popolare rivista Time, diventando il primo italiano ad essere inserito nella lista delle 100 personalità più influenti al mondo.
Il ponte di Renzo Piano
La notizia è di oggi 7 settembre 2018, progetto di Renzo Piano è stato presentato a Genova e va a sostituire il troncone del ponte Morandi crollato il 14 agosto, trascinando con sé la vita di 43 persone. L’architetto Renzo Piano non ha voluto creare una ponte diverso da quello precedente, e quindi indicare una dimenticanza, ma ha ideato un ponte che gli assomigliasse. E oggi l’archistar l’ha presentato, mostrando orgoglioso la sezione del ponte del plastico. Era anche presente governatore Giovanni Toti che ha assicurato tempi brevissimi: il ponte Piano sarà pronto a ottobre/novembre 2019. Per quanto riguarda la materia prima, sarà fornita da ArcelorMittal e inoltre il sindaco di Genova, Bucci, ritiene che sia possibile smontare i tronconi del Moranti e salvare le case. Inoltre, l’architetto ritiene che il suo nuovo ponte possa durare fino a 1000 anni.
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L’imbarazzante incidente
Non è stato ancora costruito ed il ponte di Renzo Piano già cade. Per fortuna, però, si tratta del plastico presentato dell’architetto a Genova. Colpevole, in questo caso, a far cadere il plastico di Piano, è stato il numero uno di Autostrade Giovanni Castellucci. Durante la conferenza stampa, il manager Castellucci ha preso in mano una parte del plastico di Piano e l’ha fatto cadere in pezzi. La reazione di Renzo Piano è stata quella di sorridere scongiurandosi una possibile ripetizione dell’accaduto nella realtà.