Banche: vittime del risparmio, traditi anche dal governo del cambiamento?
Banche: vittime del risparmio traditi anche dal governo del cambiamento? Incontro al MEF con i risparmiatori.
Banche: nell’incontro richiesta attuazione del Fondo Risparmio Tradito senza paletti e implementazione della dotazione.
Nella giornata di martedì 24 luglio si è tenuto un incontro al MEF fra i sottosegretari Massimo Bitonci (Lega), Alessio Villarosa (M5S) e circa 40 associazioni di risparmiatori vittime dei default bancari.
Dopo 2 mesi dall’incontro con il Premier Conte durante il quale veniva sottolineata l’importanza di risposte certe nonché l’urgenza di intervenire e le difficoltà che vivono i risparmiatori truffati, un altro incontro si è tenuto al MEF per riascoltare ancora una volta le associazioni delle vittime e capire quali erano le varie posizioni.
Le dichiarazioni di Conte
“Queste persone hanno il diritto di essere ascoltate dalle istituzioni, chiedono il rispetto dei loro diritti e che il loro risparmio venga tutelato, essendo frutto spesso di sacrifici .– aveva detto Conte – Questa tutela sarà uno dei principali impegni di questo governo, il governo del cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito“.
Cosa si è fatto in concreto?
Pare che le strade da seguire siano due: quella di cercare di modificare il vecchio decreto allargando quanto più la platea dei risparmiatori e cercando ulteriori fondi, oppure fare un nuovo intervento normativo.
Intanto le associazioni a firma di Patrizio Miatello, presidente dell’associazione Ezzelino III da Onara e capofila delle associazioni Unite per il Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari hanno diramato una nota:
Illustre Sottosegretario on. Massimo Bitonci, Illustre Sottosegretario on. Alessio Villarosa
A seguito dell’allarme sociale lanciato il 9 febbraio 2018, per la convocazione di un tavolo di lavoro per supportare l’emergenza sociale per la questione della gestione degli NPL delle Ex Banche Venete e quelle del centro sud.
La situazione gravissima già portata a conoscenza al Prefetto di Venezia nell’incontro del 20 aprile scorso, e del Prefetto di Treviso si è aggravata ulteriormente, in quanto il decreto attuativo “senza paletti” del fondo di ristoro nonostante i vari comunicati del Ministero Economia e Finanze dovesse essere firmato e pubblicato entro il 30 marzo 2018, nulla è stato fatto
DIVENTA FONDAMENTALE CHE VENGA DATO ATTUAZIONE AL FONDO DI RISTORO FINANZIARIO che con la recente legge finanziaria (n. 205/2017) art. 1 commi 1106-1109 ha disposto l’istituzione di un fondo di ristoro finanziario a favore dei “risparmiatori traditi” e, per usare il linguaggio del contratto di Governo del 18 maggio siglato dagli attuali partner Lega e M5S, “risparmiatori espropriati”
Il ministero avrebbe dovuto proporre al Consiglio dei Ministri (art. 1 comma 1107) entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge (01.01.2018) il provvedimento che era da adottarsi tramite DPCM entro il 30 marzo 2018, ma nonostante i molteplici comunicati stampa che lo davano per pronto alla firma il decreto attuativo privo di paletti per accesso al fondo di ristoro (senza mai essere stato mostrato), si constata che a oggi ciò non è ancora accaduto.
In data 16 maggio e 24 maggio il sottoscritto in qualità di portavoce delle Associazioni dei Risparmiatori Unite per il fondo ha incontrato un referente del Consiglio di Stato, dr.ssaElena D’Angelo e successivamente sempre in data 24 maggio il premier incaricato, Prof. Giuseppe Conte attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, allo scopo di sollecitare l’adozione del succitato provvedimento.
La situazione è sempre più pesante, sotto ogni profilo: economico, familiare e psicologico dei risparmiatori traditi nella loro fiducia riposta nelle banche venete e non solo, l’emergenza sociale in atto si sta aggravando minuto per minuto.
Quanto sopra ci obbliga a chiedere urgenti risposte :
1) IMMEDIATA ATTUAZIONE DEL FONDO DI RISTORO con regole per l’attuazione senza paletti, senza limiti di rimborso, con semplificazione della richiesta tramite l’ANAC come da nostre linee guida semplificate proposte a tutti i gruppi politici e parlamentari per il ristoro immediato del danno ingiusto in ragione della violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza, comprovato dagli atti della procura di Roma, Vicenza e Treviso e dalle relazioni della commissione d’inchiesta Parlamentare Banche
2) Modifica della legge per implementare da dotazione iniziale dei € 100 milioni ovviamente insufficiente, utilizzando i conti dormienti come indicato nel comma 1108 della legge 205/17 legato alla legge 266/2005 (conti, polizze vita, libretti a risparmio, assegni circolari dormienti, già nel conto 3382 del tesoro € 1,8 miliardi disponibili )
3) Sospensione e congelamento immediato di tutti i contenziosi, decreti ingiuntivi, richieste di rientro, interessi passivi in atto generati dalla truffa delle ex banche popolari attualmente gestiti dalla SGA società dello Stato, dalle L.C.A. delle 2 ex banche venete, per le opportune verifiche dei crediti deteriorati NPL .
4) Istituzione di un Fondo salva Piccole imprese al di sotto dei 10 milioni di euro di fatturato che sono state dimenticate e che rappresentano il 99% delle imprese coinvolte (vedi nostra proposta Fondo salva Piccole Imprese del mese di gennaio 2018).
5) Sollecito a Banca Intesa San Paolo di provvedere a quanto promesso con i 100 Milioni per i casi sociali
Quanto sopra diventa una esigenza immediata, in quanto ulteriori ritardi porteranno solo ulteriori danni irreparabili per tutto il Nordest e per tutta Italia.
Leggi anche: Pensioni Pepp, c’è l’ok alla previdenza integrativa portabile in Europa
Quindi devono ancora attendere?
La situazione è sempre più pesante, sotto ogni profilo: economico, familiare e psicologico dei risparmiatori traditi nella loro fiducia riposta nelle banche venete e non solo, l’emergenza sociale in atto si sta aggravando minuto per minuto. I truffati non sono speculatori, ma semplici risparmiatori. Sono pensionati e famiglie che volevano solo mettere in sicurezza i loro risparmi Ma così non è stato.