Buoni fruttiferi postali o conti deposito? Cosa conviene e quali rendono di più
Quando si tratta di investire il proprio denaro, sono tantissimi gli italiani che scelgono forme di investimento sicuro. Tre le più popolari nel nostro Paese, possiamo sicuramente citare i Buoni Fruttiferi Postali (BFP) e i conti deposito.
In questo articolo, esamineremo le differenze tra queste due opzioni di investimento e cercheremo di capire insieme quale, tra le due forme di investimento, è quella più conveniente.
Buoni fruttiferi postali: cosa sono?
Per prima cosa, però, dobbiamo occuparci di capire cosa sono i BFP ed i conti deposito: solo così potremo apprezzarne vantaggi e svantaggi.
Con il termine Buoni fruttiferi postali indichiamo quei titoli di investimento che vengono distribuiti da Poste Italiane. La loro emissione, invece, dipende dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Il loro funzionamento è abbastanza semplice: i BFP garantiscono un tasso di interesse annuo prefissato. Alla scadenza, il capitale investito viene rimborsato, insieme con tali interessi.
Indipendentemente dal fatto che ne esistono varie tipologie, i buoni fruttiferi postali rappresentano una forma di investimento sicuro perché godono di garanzia statale. Inoltre, le fluttuazioni del mercato non hanno il potere di influenzarli.
Cosa sono i conti deposito?
Ora che abbiamo capito cosa sono i buoni fruttiferi postali, passiamo ai conti deposito.
Con questo termine indichiamo quei prodotti bancari che ci permettono un investimento di denaro, per il quale otterremo un rimborso alla scadenza, con interesse annuo prefissato.
Anche i conti deposito vengono indicati come forma di investimento sicuro e, indipendentemente dalla tipologia sottoscritta, possono godere della garanzia da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100.000 euro.
Chi sottoscrive un conto deposito, comunque, dovrà prestare molta attenzione alla tipologia scelta. I conti deposito liberi, infatti, permettono di recuperare il proprio capitale in ogni momento. Quelli vincolati, al contrario, prevedono il saldo di una penale nel caso in cui si decida di recuperare il proprio investimento prima della scadenza.
Buoni fruttiferi postali o conti deposito, cosa conviene? Ecco qual è la scelta migliore
Ora che conosciamo il funzionamento di entrambi gli strumenti finanziari, cerchiamo di rispondere alle nostre domande iniziali: tra buoni fruttiferi postali e conti deposito, cosa conviene? Quale, tra le due, rappresenta l’opzione migliore per investire il proprio denaro?
Chiariamo subito che entrambe le due opzioni di investimento sono abbastanza sicure, come già detto. Tuttavia, la scelta di uno o dell’altro strumento dipende dalle esigenze del singolo investitore.
In generale, se si cerca un investimento a lungo termine e sicuro, i buoni fruttiferi postali rappresentano la scelta ideale. Se si cerca invece un investimento con un tasso di interesse più elevato e maggiore flessibilità, i conti deposito rappresentano l’opzione giusta.
I buoni fruttiferi postali hanno infatti una durata prefissata e non possono essere rimborsati prima della scadenza del titolo. Nel caso di conti deposito liberi, invece, questi possono essere chiusi in qualsiasi momento e il capitale investito può essere rimborsato.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Da considerare, anche gli interessi: nel caso di un conto deposito, questi maturano e si accumulano quotidianamente (anche se non possono essere erogati se non in lassi di tempo preventivamente stabiliti). I BFP, invece, prevedono la loro maturazione in lassi di tempo prestabiliti, di solito a 12 mesi (o a 6).
Infine, mentre i conti deposito possono essere intestati solamente a maggiorenni, nel caso dei buoni fruttiferi c’è la possibilità di sottoscriverli a nome di minore.
Conti deposito e Buoni fruttiferi postali: attenzione ai rischi
Una volta scelto lo strumento finanziario idoneo per il proprio specifico caso, è utile anche valutarne i rischi. Anche queste forme di investimento sicuro, infatti, possono presentare delle problematiche.
Nel caso dei buoni fruttiferi postali, questi possono cadere in prescrizione dato che sono soggetti a delle scadenze prefissate. Se per qualche motivo i capitali non dovessero essere riscossi, il titolare rischia di perdere il proprio denaro.
Per quanto riguarda i conti deposito, invece, se la banca emittente dovesse fallire, anche i capitali dei clienti sarebbero a rischio.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl