Conto corrente 2023, spese aumentate per tutti? Come controllarle e risparmiare

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
16/03/2023

Conto corrente 2023, spese aumentate per tutti? Come controllarle e risparmiare

Conto corrente 2023, le banche diminuiscono i servizi ed aumentano i costi. Sia quelli fissi che quelli variabili, per tutte le tipologie. Come fare per tenere sotto controllo le spese annuali? Ecco qualche consiglio utile per scegliere e risparmiare.

Conto corrente 2023, aumentano le spese per tutti

Avere un conto corrente è diventato praticamente obbligatorio, sia per le leggi di tracciabilità dei soldi sia per i limiti ai pagamenti in contanti. Le carte di credito ed i bancomat sono sempre più utilizzati dagli italiani per fare acquisti e non solo online. Già dall’inizio dell’anno però sono stati moltissimi gli istituti bancari che hanno comunicato ai clienti attraverso la proposta di modifica di contratto unilaterale, un aumento dei costi per tutti i servizi. Soprattutto per quelli fissi come le spese di tenuta conto annuali, le commissioni sui pagamenti e l’invio dell’estratto conto. Ma ci sono stati aumenti anche fino al 10% sui prelievi e per l’emissione di carte di debito e credito.

Nel frattempo poi, causa inflazione si sono abbassati notevolmente i tassi di interesse per chi ha dei risparmi fermi sul conto. Questa modalità di investimento infatti, non conviene più, ma anzi rischia di fare abbassare notevolmente il capitale insieme al potere d’acquisto che nel 2023 è in continua flessione.

Risparmiare sul conto corrente: cosa controllare

Se i costi per avere un conto corrente aumentano, dall’altra parte il consumatore ha a disposizione alcuni strumenti di tutela, con diritti da esercitare nei confronti della banca che applica improvvisamente la variazione di prezzo. Per legge infatti l’istituto finanziario deve comunicare le nuove condizioni tramite l’invio della proposta di modifica del contratto. Quando arriva questo documento dalla banca bisogna leggerlo con attenzione perchè solitamente contiene alcune clausole meno vantaggiose.

Il consiglio quindi è di andare a controllare il contratto firmato in fase di apertura conto e confrontarlo con le nuove condizioni offerte. I consumatori devono ricevere il documento almeno con due mesi di preavviso, durante i quali possono liberamente scegliere se accettare la nuova offerta o recedere dal contratto. Nel secondo caso la legge di tutela prevede che non pagano penali per il passaggio ad altra banca. A quel punto si può scegliere quale conto conviene di più e trasferire tutto. Operazione che può essere fatta la maggior parte delle volte anche online.


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Come scegliere il conto corrente più conveniente

Per scegliere quale conto conviene aprire o su quale istituto è meglio trasferire i soldi da un’altra banca ci sono alcuni accorgimenti. Il primo è confrontare le offerte, anche attraverso gli strumenti offerti sul web. Queste possono variare in base ai mesi e a promozioni temporanee. Quindi chi aderisce deve sempre controllare quanto si pagherà annualmente allo scadere dell’offerta per nuovi clienti.

Altro consiglio è eliminare alcuni servizi compresi quando non servono. Ad esempio se si effettuano operazioni per la maggior parte via telefono o computer, è meglio sempre scegliere una banca totalmente online che offre costi fissi più bassi. Oltre a questo va sempre controllata la commissione per anticipo contanti. Sempre meglio orientarsi su un istituto che offre prelievi bancomat gratuiti, anche da sportelli automatici che non sono dello stesso gruppo.

Quali tasse si pagano sul conto corrente?

Oltre ai costi imposti dalla banca per il servizio, chi ha un conto corrente spesso è soggetto anche ad una tassazione fiscale. Per risparmiare occorre sapere quando scattano le imposte. La principale spesa è rappresentata dall’Imposta di Bollo, che viene applicata solo quando la giacenza media supera i 5mila euro. In questo caso si pagano 34,20 euro l’anno che verranno addebitati in base all’invio periodico dell’estratto conto.

Per non pagare questa quota bisogna quindi tenere d’occhio i risparmi in banca.  C’è però anche la possibilità di ottenere un conto corrente a costo zero, e questa è riservata a chi ha un ISEE inferiore a 11.600 euro. Per i redditi più bassi infatti lo stato garantisce un conto base gratuito e senza imposte. Per aprire il rapporto bancario in questa modalità basta presentare l’autocertificazione dei requisiti alla banca della quale si vuole diventare clienti.

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