Ferie non godute: cosa succede se ne ho troppe? Quando si perdono e come vengono pagate

Autore:
15/06/2023

Ferie non godute: cosa succede se ne ho troppe? Quando si perdono e come vengono pagate

Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore, e in una certa misura la legge impone di fruire obbligatoriamente dei periodi di riposo retribuiti. Non tutti sanno, però, che se il lavoratore rinuncia o viene costretto a rinunciare al proprio diritto di ferie minime retribuite, si potrebbe incorrere in multe anche molto salate. In questo articolo vedremo quando non si può rinunciare alle ferie e qual è la sanzione per le ferie non godute. Per i periodi in cui si può rinunciare alle ferie, inoltre, vedremo come si calcola l’indennità sostitutiva.

Ferie non godute: come funziona e cosa dice la legge 

La legge stabilisce che il lavoratore deve astenersi obbligatoriamente dal lavoro almeno un giorno alla settimana, periodo che di norma coincide con la domenica. Inoltre, l’art. 2109 del codice civile ci dice anche che ogni lavoratore ha diritto a un periodo di ferie retribuito durante l’anno solare, che può essere determinato dal datore in base alle esigenze specifiche della propria azienda.
Inoltre, i contratti collettivi nazionali di lavoro, o la singola contrattazione, possono stabilire ferie ulteriori rispetto al periodo di risposo obbligatorio per legge.
Tralasciando le singole contrattazioni, la legge impone almeno 4 settimane all’anno di ferie per qualsiasi lavoratore, ed è impossibile per il lavoratore rinunciarvi anche in cambio di denaro. Per questo, qualora si accumulino molte ferie non godute, il lavoratore deve andare obbligatoriamente in ferie, altrimenti scatterebbero delle sanzioni.

Quali sono le sanzioni per le ferie non godute

In merito al periodo di quattro settimane, occorre precisare che il lavoratore può fruire di due settimane di ferie retribuite durante l’anno in cui le matura, e le altre due settimane possono essere godute nell’arco di 18 mesi da quando vengono maturate.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Se il lavoratore non fruisce del periodo di ferie obbligatorio, per il datore di lavoro avremo delle sanzioni amministrative stabilite in misura variabile. Esse verranno determinate in misura sempre maggiore in base al numero di lavoratori coinvolti nella mancata fruizione delle ferie obbligatorie. In particolare, le sanzioni sono così determinate:

  • Fino a 5 lavoratori in un anno: da 120 euro a 720 euro;
  • Più di 5 lavoratori in due anni: da 480 euro a 1.800 euro;
  • Più di 10 lavoratori in quattro anni almeno: da 960 euro a 5.400 euro.

Non importa se l’azienda abbia pagato o meno i lavoratori che rinunciano alle ferie, anche se il datore ha retribuito il suo dipendente, incorrerà comunque nelle sanzioni appena elencate.

Quando rinunciare alle ferie è impossibile

In alcuni casi, però, il lavoratore che ha rinunciato alle ferie non può fruirne, e deve necessariamente essere pagato per il periodo di riposo non goduto. I casi in cui questo avviene sono generalmente due:

  • Le ferie eccedono il minimo legale: quando non è la legge a stabilire i giorni di ferie da fruire soccorre il contratto collettivo nazionale del lavoro. Queste sono le ferie contrattuali, delle ore di ferie in più rispetto al minimo legale derivante dalla legge. La legge, solo in questo caso, permette al dipendente di rinunciarvi per monetizzare le ferie non godute.
  • Il dipendente perde il lavoro: i casi in cui il dipendente potrebbe perdere il lavoro e non poter più fruire delle ferie sono: dimissioni, risoluzione consensuale del rapporto, licenziamento e scadenza del contratto a tempo determinato. In tutti questi casi il datore di lavoro sarà obbligato a corrispondere la retribuzione aggiuntiva per le ferie non godute.

Ferie non godute: come vengono pagate 

Le ferie non godute vengono generalmente retribuite con l’indennità sostitutiva. Per calcolare tale importo occorre prendere in considerazione due variabili:


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

  • La retribuzione dovuta al dipendente nel momento in cui perde il lavoro;
  • Il compenso spettante al lavoratore in costanza di rapporto di lavoro, quando rinuncia alle ferie non godute.

Naturalmente in questo secondo caso si deve trattare di ferie che eccedono il minimo legale di quattro settimane.

In soldoni è necessario effettuare il seguente calcolo:

Un lavoratore ha una retribuzione oraria lorda di 7 euro. Se si dimette con 10 ore di ferie non godute, bisognerà effettuare il semplice calcolo di 10 * 70, dunque 700 euro. Da questa somma andranno poi sottratti i contributi INPS e l’aliquota IRPEF ai fini fiscali.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl