Italiani bloccati tra le proteste per il fallimento della Rivoluzione Pacifica
Un popolo che grida a voce alta “libertà e indipendenza”.
Mia mamma bloccata in Armenia, non riesce a uscire dal Paese per le accese proteste nate in seguito al fallimento della Rivoluzione Pacifica. Una manifestazione mai vista, senza precedenti, tantissima gente si è raggruppata a Erevan, per fermare agguerriti ogni forma di trasporto e puntando al blocco degli edifici del governo. Il tutto è partito in seguito all’appello promosso dal leader dell’opposizione Nikol Pashinyan, la cui candidatura in vista di premier è stata stroncata dai Repubblicani e Serzh Sargsyan ex primo ministro.
Tutti indistintamente sono scesi per manifestare in piazza: uomini, donne, giovani e anziani. Hanno bloccato Erevan fermando in toto tutte le strade principali, compresi i treni e l’aeroporto.
Il grido che si sente dalla gente forte e rombante è “Armenia libera e indipendente”, tante sono le bandiere del Paese agitate al vento in segno di libertà.
Nel vivo della manifestazione Pashinyan ha aggiunto a voce alta:
“Miei cari, la metro, le strade, tutto è paralizzato, la strada per l’aeroporto è stata chiusa”
tante le università e le scuole che si stanno organizzando per rafforzare la protesta.
Dalla voce del popolo emerge chiaro che la gente resterà ferma in strada fino al momento esatto in cui i partiti al potere non saranno scacciati. Fino al preciso istante in cui Pashinyan riceverà la nomina di primo ministro.
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