Lavoro, settimana corta di 4 giorni e stipendi più alti? Come funziona e quando arriva
La settimana lavorativa di soli 4 giorni, una modalità che è già una realtà in Europa, e potrebbe presto coinvolgere molti dipendenti anche in Italia. Secondo gli esperti conviene sotto tanti punti di vista, anche economici. Vediamo quindi cosa potrebbe cambiare con questo sistema e quali sono le aziende che già lo adottano nel nostro paese.
Lavoro, settimana corta anche in Italia: la proposta dei sindacati
In Europa sono già tante le aziende che hanno rivoluzionato l’orario di lavoro che prevede soltanto quattro giorni di presenza. Si chiama settimana corta e la sperimentazione di questo sistema ha già portato moltissimi benefici, non solo a livello produttivo ma anche economico e sull’impatto ambientale.
Per questo dopo aver analizzato i risultati ottenuti ad esempio in Belgio e in Gran Bretagna, è stata avanzata l’ipotesi di un’intesa sindacale per favorire la diminuzione dei giorni di lavoro anche in Italia. La proposta è arrivata dalla Cisl, che ha in progetto un confronto tra parti sociali per far partire un accordo. Questo prevede l’adesione di diverse realtà aziendali medie e grandi che si offriranno volontarie per testare tutti i vantaggi della nuova flessibilità lavorativa.
A chi conviene la settimana lavorativa da 4 giorni?
Lavorare soltanto 4 giorni a settimana, aumentando l’orario giornaliero e a parità di stipendio garantirebbe molti vantaggi e non solo ai lavoratori. Per il personale sicuramente questa modalità offre una maggiore conciliazione della vita lavorativa con quella privata.
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Riuscendo a gestire meglio impegni familiari ed interessi personali nei giorni liberi, il lavoratore sicuramente può godere di un migliore equilibrio psico fisico e quindi aumenta anche l’umore e di conseguenza la produttività. Poi c’è anche l’impatto ambientale da tenere in considerazione, infatti restando a casa un giorno in più il traffico diminuirebbe nel fine settimana più lungo, che andrebbe dal venerdì alla domenica.
Le aziende che adotteranno questo sistema avranno il vantaggio di risultare più appetibili ai candidati in cerca di lavoro, ma anche quello di poter contare su personale più stimolato e soddisfatto. Inoltre si risolverebbe anche il problema legato all’eccedenza dei permessi che potrebbero essere smaltiti più facilmente nel giorno libero. Queste non solo solo ipotesi ma dati che si basano sul fatto che il 90% delle imprese che ha provato il sistema settimana corta ha deciso di continuare perchè ne ha testato gli effetti positivi.
Con la settimana corta aumenta anche lo stipendio
La rivoluzione della settimana corta da soli 4 giorni, porterebbe anche un altro enorme beneficio: quello di lavorare meno ore a parità di stipendio. Questo significa anche un aumento della somma disponibile mensilmente per le spese in quanto il dipendente può risparmiare sui trasporti e sui servizi nel giorno libero.
Ma anche per l’azienda si riduce il costo del personale e per le bollette. Questo ovviamente ha ripercussioni positive sia sul fatturato che sui risultati raggiunti. In Italia si dichiarano già molto soddisfatti tutti i lavoratori che hanno avuto la fortuna di avere contratti di questo tipo. Ecco in quali aziende si sta già adottando il nuovo modello.
Quali aziende stanno sperimentando la settimana corta in Italia
In Italia il gruppo Banca Intesa già da gennaio 2023 sta adottando la settimana lavorativa da 4 giorni. Su turni e a rotazione in base agli accordi. Gli impiegati restano in ufficio fino al giovedì e la retribuzione è la stessa. Lo stesso modello è stato sperimentato da Tria Spa di Cologno Monzese, che resta chiusa tutti i venerdì dalle 12 in poi garantendo lo stesso salario con pagamento dei permessi Rol.
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Aumento di stipendio e minor carico di lavoro invece per i dipendenti della Toyota Material Handling. Solo 7 ore al giorno ma pagate come se fossero 8. Awin Italia infine, ha annunciato che i lavoratori potranno avere una giornata aggiuntiva libera a settimana e scegliere un modello che alterna smart working (da poco prorogato) al lavoro in presenza, a seconda delle esigenze.
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