Precettazione sciopero: significato, come funziona e cosa rischia il lavoratore

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
16/11/2023

Precettazione sciopero: significato, come funziona e cosa rischia il lavoratore

Il 17 Novembre 2023 ci sarà lo sciopero generale dei lavoratori in tutta Italia. Dopo lo scontro tra governo e sindacati fortemente acceso sul settore dei trasporti pubblici, per alcune categorie potrebbe scattare il rischio di precettazione. Cosa è questo provvedimento amministrativo previsto dalla legge e come funziona in caso di applicazione? Ecco qual è il suo significato e quali conseguenze giudiziarie potrebbe comportare il mancato rispetto delle limitazioni.

Cosa è la precettazione?

La precettazione da parte di organi statali nei confronti di alcune categorie di lavoratori che scioperano è un provvedimento amministrativo di tipo straordinario, che può avere conseguenze giudiziarie e sanzionatorie se non viene rispettata. Può essere stabilita tramite ordinanza pubblica e firmata dal Presidente del Consiglio o da un Ministro delegato, al fine di evitare rischi di limitazione dei diritti e dell’interruzione di pubblico servizio per alcune categorie dei cittadini.

Ad esempio nell’ultimo caso attuale, si tratta di imporre un limite agli orari dello sciopero generale previsto per venerdì 17 novembre. In particolare per il settore trasporto pubblico e di merci, al fine di garantire la libertà di circolazione. Questa azione però deve essere preventivamente annunciata ed in seguito concordata con le controparti, esponenti dei lavoratori e sindacati.

Come funziona il diritto allo sciopero

La legge italiana prevede che i lavoratori abbiano il diritto allo sciopero come azione di protesta collettiva. Tuttavia è previsto anche il diritto al precetto qualora le manifestazioni siano protratte talmente a lungo da rischiare di limitare alcuni servizi pubblici fondamentali. In base all’articolo 40 della Costituzione infatti viene garantito lo sciopero come forma di libertà e partecipazione alla vita pubblica.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Pertanto chi aderisce, quando l’organizzazione è stata indetta dai sindacati non è soggetto a giustificare l’assenza dal lavoro né a richiedere permessi e non può essere oggetto di richiami o provvedimenti disciplinari. Il dipendente deve però avvertire l’azienda della sua partecipazione, anche se non è iscritto ai sindacati. E deve essere consapevole che dovrà rinunciare alla retribuzione per quella giornata o per le ore di sciopero durante le quali si è astenuto dall’attività lavorativa.

Precettazione: chi rischia il provvedimento amministrativo

I lavoratori che scioperano in alcune circostanze possono rischiare il provvedimento amministrativo del precetto. Questo si applica a particolari attività e servizi che hanno una pubblica importanza. Come ad esempio il trasporto di persone e merci o anche nei servizi sanitari. I

l precetto viene solitamente applicato a chi decide gli orari dell’interruzione, quindi in questo caso alle sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero generale collettivo. L’ordinanza però deve essere comunicata ai lavoratori che aderiscono, affissa nei luoghi di lavoro e pubblicata sui principali organi di stampa nazionali, in modo da far conoscere quali sono i limiti oltre i quali si rischia la sanzione.

Quali sono le conseguenze per i lavoratori che violano la precettazione

I lavoratori e le sigle sindacali che aderiscono allo sciopero generale, i caso di precettazione rischiano l’applicazione di multe e sanzioni amministrative. In caso di inadempimento infatti si possono differenziare i provvedimenti, che siano per le imprese e pubbliche amministrazioni, per i dipendenti o per i sindacati.

Se a violare il decreto siano le rappresentanze sindacali,  le sanzioni vanno da 2500 a 50000 euro. A seconda della gravità e delle conseguenze che derivano dalla mancata osservanza del precetto. Mentre i singoli lavoratori possono essere colpiti con una multa dai 500 fino ad un massimo di 1000 euro, per ogni giorno di mancata ottemperanza ai limiti imposti.

Nel caso attuale, l’ordinanza di precettazione sullo sciopero di venerdì 17 novembre ha la firma e l’approvazione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e riguarda gli orari massimi di interruzione di servizio del trasporto di persone e di merci. Lo sciopero, come stabilisce il decreto straordinario quindi, dovrà durare al massimo dalle 9 alle 13.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl