SPID, addio annullato? Scatta la proroga e ipotesi CIE sospesa: cosa cambia e quanto durerà
Addio a SPID? No. Per il momento il governo sembra aver trovato una soluzione, seppur temporanea, per non eliminare del tutto l’identità digitale in favore della Carta di Identità Elettronica. Vediamo come funziona la proroga, quanto durerà il nuovo accordo e cosa cambia dopo.
SPID, il governo proroga i contratti con le agenzie
Dopo l’iniziale decisione di voler eliminare l’identità digitale SPID, in favore di un utilizzo unificato della Carta di Identità Elettronica CIE, il governo sembra ora aver pensato ad una soluzione temporanea per facilitare il passaggio al nuovo sistema. Sono stati infatti prorogati i contratti con le società ed agenzie che garantiscono la fornitura delle chiavi di accesso ai siti della Pubblica Amministrazione. Questo dopo lo stanziamento di 40 milioni di euro per il rinnovo dell’autorizzazione, che garantirà “la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai soggetti gestori di Spid“.
Come previsto quindi, ci vorrà ancora del tempo prima di ampliare le nuove funzioni del documento di identità, che dovrà essere richiesto da tutti entro la scadenza della proroga. Nel frattempo, anche dopo la notizia della dismissione del sistema precedente, le richieste per ottenere username e password di SPID sono aumentate. I cittadini stanno sempre di più utilizzando i servizi online per effettuare pratiche, pagamenti e richieste nei confronti degli Enti pubblici.
Identità SPID: ecco fino a quando si potrà utilizzare
La scadenza dei contratti con i gestori di fornitura SPID di vario livello, sarebbe dovuto scadere il prossimo 23 Aprile. Le società lamentavano maggiori costi per la gestione delle tante richieste e soprattutto per assicurare agli utenti una maggiore sicurezza. Il governo quindi ha temporaneamente deciso di prorogare la scadenza stanziando altri fondi per il rinnovo.
Stando alle dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Butti, che sono intervenute per chiarire la situazione, lo SPID non verrà completamente eliminato. Non solo il passaggio sarà graduale nel cercare di far confluire quanti più cittadini possibile nel sistema CIE, ma probabilmente l’identità digitale unica resterà per chi l’ha già ottenuta. Ci vorranno forse alcuni anni prima di vedere tutto allineato, anche perchè bisognerà adeguare anche il sistema di ingresso ed implementare i livelli di sicurezza e di funzionalità della nuova Carta di Identità Elettronica.
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Le nuove funzioni della CIE
Nel frattempo che il governo considera i tempi per far confluire tutte le identità digitali SPID nel nuovo sistema CIE, si stanno testando nuove funzioni da attivare per quanto riguarda il documento di identità. L’obiettivo però coinvolge anche l’adeguamento del sistema anagrafe nazionale. Molti comuni infatti non sono ancora dotati degli strumenti per fornire nell’immediatezza la CIE.
Mentre altri, soprattutto le grandi città, al momento presentano tempi lunghissimi per una pratica. Tutto ciò spinge i cittadini che devono rinnovare la Carta di Identità, a rivolgersi ad un comune limitrofo per non dover attendere mesi prima della consegna. Una tra le prime cose urgenti sarà quella di cambiare l’accesso ai siti pubblici con la Cie. Infatti in futuro potrebbe essere richiesto soltanto il numero del documento ed un PIN o PUK, che garantirà l’ingresso all’area personale anche se non si ha fisicamente in mano la carta.
Come si richiede la Carta di Identità Elettronica
I cittadini che intendono richiedere già la nuova Carta di Identità Elettronica possono farlo anche in caso il vecchio documento cartaceo non risulti scaduto. Basta recarsi all’ufficio del proprio comune e fare domanda. Seguirà una pratica da inviare in tempo reale al Ministero dell’Interno. Alla conclusione dell’iter, la nuova carta verrà spedita a casa del cittadino tramite posta, pronta per essere utilizzata.
Per i maggiorenni il documento avrà la validità di 10 anni e scadrà il giorno del compleanno. Una tra le note negative dell’utilizzo della CIE, è la difficoltà di recupero del codice PUK in caso di smarrimento. Questo sarà anche tra i problemi burocratici da risolvere nell’immediato. In attesa di nuove disposizioni dal Ministero, che dovrebbe attivare un apposito servizio online, chi dimentica i codici della carta al momento, per comodità, è ancora costretto a chiedere una sosituzione presso l’anagrafe comunale alla quale è stata inviata la pratica.
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