Vaccini: entrano i NAS in azione contro i furbetti
La questione dei vaccini è arrivata ad un punto dove è stato necessario l’intervento dei NAS, a causa di un ennesimo caso di certificati contraffatti.
Quella dei vaccini è una questione piuttosto delicata che sta interessando mote famiglie dato che tra pochi giorni riapriranno le scuole primarie. Dopo avere di fatto cancellato l’obbligo contro chi non aveva i determinati vaccini richiesti, l’obbligo viene ripristinato con l’aggiunta dei NAS. Il loro compito sarà quello di avviare una ricerca a campione su tutto il territorio nazionale per trovare i furbetti dell’autocertificazione. Fino ad adesso sono stati trovati una decina di documenti falsi scoperti tra le 330 scuole sotto esame (asili nidi, materne ed elementari).
Perché sono stati aggiunti i NAS
La questione vaccini vede la collaborazione dei NAS dopo che è stata scoperta una certificazione contraffatta esibita su Facebook da parte di una mamma di Brescia. Era doveroso, quindi, iniziare le indagini a livello nazionale. Il primo luogo ad esser stato setacciato è il Bresciano stesso, in seguito altre indagini sono iniziate in Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio, e nel corso dei prossimi giorni le indagini dei NAS arriveranno anche in altre regioni. Chi avrà dichiarato il falso sui vaccini arriverà a scontare una pena di 2 anni di reclusione.
I commenti della politica
Quella dei vaccini oltre ad essere una questione delicata e sanitaria, è anche una questione politica. Inizialmente, l’obbligo dei vaccini nelle scuole, la cui artefice fu l’allora ministro della salute Beatrice Lorenzin, fece molto scalpore, soprattutto tra chi non era a favore dei vaccini. Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana, commenta così la vicenda: «Nei confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni e i suoi risultati». In arrivo anche le parole della stessa Lorenzin, ex ministro della Salute e autrice dell’obbligo : «Una vittoria della scienza su ignoranza e pregiudizio». Infine, le parole di Antonio Saitta, coordinatore degli assessori regionali alla salute : «il ripristino dell’obbligo toglie alibi a chi pensava di prendere tempo con le autocertificazioni in attesa della sua cancellazione per decreto».
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