Pensione di Cittadinanza, taglio netto sugli importi con Mia? Di quanto e per chi

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29/03/2023

Pensione di Cittadinanza, taglio netto sugli importi con Mia? Di quanto e per chi

Anche se, dal momento in cui è stata annunciata la tanto temuta riforma al RdC, si è praticamente parlato solamente di tale misura, in molti si domandano quale sarà il destino della Pensione di Cittadinanza.

In effetti, al momento dell’introduzione del Reddito, è stata istituita anche tale pensione, che ha concesso a molte famiglie italiane di andare avanti ogni mese, nonostante le difficoltà economiche.

Il sussidio è stato infatti assegnato ai cittadini con più di 67 anni di età o affetti da disabilità, come sussidio aggiuntivo.

Dato che è stata introdotta con il Reddito di Cittadinanza, che a breve verrà abolito, anche questa preziosa forma di aiuto sparirà? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Riforma RdC, come influirà sulla Pensione di Cittadinanza

La prima, disastrosa conseguenza che la Riforma attualmente in atto e che comporterà la sparizione del RdC, è purtroppo ovvia. Le famiglie che attualmente percepiscono la Pensione di Cittadinanza potranno fruirne solamente fino al mese di dicembre 2023.

Superata tale data, purtroppo, il Decreto Legge n. 4/2019 verrà abrogato, come disposto dalla Manovra 2023. E questo comporterà non solo la soppressione del Reddito, ma anche la cancellazione della Pensione di Cittadinanza.

Stando a quando diffuso dall’INPS, al momento sono quasi 125mila le famiglie che percepiscono il sussidio. Spontaneo, dunque, chiedersi cosa accadrà a tali famiglie.

Pensione di Cittadinanza: cosa succederà con la Riforma

Al momento, l’unica notizia certa sulla Riforma al RdC è che, a breve, dovrebbe subentrare una nuova misura a sostegno del reddito. L’ormai ben nota Misura di Inclusione Attiva potrebbe arrivare, per chi attualmente percepisce il Reddito di Cittadinanza, già dal prossimo mese di agosto 2023.

E per i titolari di Pensione di Cittadinanza?

Dato che anche questi beneficiari perderanno il diritto al sussidio, che come già detto verrà abrogato, verrà molto probabilmente estesa loro la nuova MIA.

A preoccupare maggiormente coloro che attualmente fruiscono della PdC c’è però un dettaglio, che dobbiamo assolutamente considerare. I requisiti per accedere al nuovo sussidio potrebbero essere molto limitanti. Cosa che comporterà dei tagli all’importo mensile percepito.

E in alcuni casi, purtroppo, si rischia addirittura di perdere del tutto il beneficio mensile.

Tagli agli importi della Pensione di Cittadinanza: con la Riforma importo mensile più basso

I titolari di PdC lo sanno bene: ad oggi, l’importo minimo della Pensione di Cittadinanza è di 630 euro al mese. Non tutti i percettori possono contare sulle stesse cifre mensili, che dipendono dalle scale di equivalenza, ma anche dal reddito familiare.


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La Pensione di Cittadinanza è infatti una maggiorazione concessa alle famiglie che rispettano i requisiti.

Anche se, almeno per il momento, requisiti e importi della MIA non sono ancora stati del tutto chiariti, sappiamo dalla bozza che la regolamenta che l’importo fisso mensile sarà uguale per tutti.

Si parla di una cifra che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 euro mensili. Quindi, coloro che attualmente percepiscono la PdC dovranno fare i conti con un taglio all’importo mensile che parte da almeno 130 euro.

Inoltre, ad oggi la maggiorazione è prorogabile. Una proroga che, purtroppo, molto probabilmente non sarà concessa dalla Misura di Inclusione Attiva. O, anche qualora questa venga concessa, sarà sicuramente diversa rispetto a quella alla quale siamo attualmente abituati.

Misura di Inclusione attiva e PdC, chi rischia di perdere la Pensione?

Infine, c’è anche la questione degli esclusi.

Chi attualmente percepisce la Pensione di Cittadinanza, infatti, potrebbe non essere in grado di rispettare i requisiti previsti per accedere alla nuova Misura di Inclusione Attiva.

È vero che, al momento, esiste soltanto la bozza che mira a regolamentare la MIA.

Ma è altrettanto vero che, stando a tale bozza, verranno ridotti i limiti ISEE per accedervi. Dai 9.360 euro attualmente richiesti, si passerà ad un ISEE pari a 7.200 euro.

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