Pensioni 2023, rivalutazione pagamento a Marzo: aumenti, arretrati e cosa cambia

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
14/02/2023

Pensioni 2023, rivalutazione pagamento a Marzo: aumenti, arretrati e cosa cambia

Pensioni: in arrivo anche l’annunciata rivalutazione della legge di Bilancio che produrrà aumenti nei cedolini a partire da marzo 2023. Più soldi per tutti con arretrati, vediamo cosa cambia nel calcolo del minimo trattamento pensionistico, quali saranno i nuovi importi, quando verrà corrisposto l’assegno e come controllare l’accredito in arrivo da INPS.

Pensioni la rivalutazione 2023: a chi spetta

Aumenti annunciati per quasi tutte le categorie di pensionati grazie alla rivalutazione dei trattamenti previdenziali INPS, A partire dal mese di marzo 2023, produrranno importi più elevati e maxi assegni con accredito di quote arretrate. Questo però non sarà applicato a tutti i trattamenti ma solo a quelli che ancora erano in attesa dell’adeguamento. Alcune tipologie di pensionati infatti avevano già ricevuto un aumento a partire da gennaio 2023 in percentuale del 7,3%.

Gli interessati che vedranno accreditato l’importo maggiorato da marzo quindi saranno tutti coloro che presentano una base pari o che supera almeno quattro volte il minimo definito da INPS. Che corrisponde ad una somma totale di reddito superiore a 2.101,52 euro mensili. L’adeguamento ISTAT all’inflazione riguarderà quindi coloro che attualmente superano il minimo da cinque a sei volte. Le percentuali di rivalutazione sono stabilite rispettivamente a:


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  • 6,5% in più per redditi minimi quattro o cinque volte superiori
  • 3,869% per chi supera il minimo pensionistico dalle cinque alle sei volte
  • 2,336% per importi superiori di almeno dieci volte il minimo

Evidente quindi dai dati, si evidenzia che in percentuale prenderà di più chi attualmente si attesta tra i 2.100 ed i 2.600 euro di base.

Pensioni: maxi assegni in arrivo a marzo, date pagamenti

Le pensioni del prossimo mese saranno corrisposte dall’INPS a partire dalla data del 1 marzo. Giorno utile per riscuotere la somma in contanti alla posta per le iniziali del cognome dalla A alla B. Proseguendo poi come da consueto calendario nei giorni successivi fino ad arrivare al 7 marzo per chi ha congnomi che inziano per S – Z.

Invece chi ha il pagamento in modalità bonifico con versamento bancario su IBAN, potrà contare sull’importo del maxi assegno pensionistico già a partire dal primo giorno di marzo. Per tutte le categorie di pensionati poi è sempre possibile andare a verificare il cedolino con tutte le voci, comprese questo mese di aumenti ed arretrati eventuali sul fascicolo previdenziale online, alla voce di servizio “cedolino pensione“.

Accredito arretrati pensioni: più soldi ma non per tutti

Come abbiamo visto, la perequazione, o aumento dei trattamenti minimi di base delle pensioni, per marzo si riferisce ai pensionati che ricevono da quattro a dieci volte l’importo superiore al minimo INPS. Per queste categorie le maggiorazioni riguarderanno anche l’accredito delle quote mensili arretrate a partire da gennaio.

La stessa data del primo gennaio infatti era stata quella utile per verificare gli importi aumentati per le altre categorie di titolari di assegno pensionistico. Quelli che prendevano meno di 2.100 euro mensili.

Con l’adeguamento di marzo 2023, si completa l’attuazione della misura presente in legge di bilancio che prevedeva lapplicazione di questi adeguamenti pensionistici, al pari dei nuovi tassi di inflazione stabiliti dall’ISTAT.

I nuovi importi delle pensioni 2023: cosa cambia e per chi

I nuovi importi delle pensioni permetteranno ai titolari di incassare più soldi mensilmente. Ma a quali categorie di trattamenti previdenziali è riservato questo trattamento? Vediamo che la perequazione sarà applicata ai trattamenti minimi stabiliti dall’INPS. Quindi cambieranno le cifre di base che rispettivamente salgono per il 2023 in questa modalità di calcolo.


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  • Aumento del valore del trattamento minimo salito a 563,74 euro mensili, che corrisponde all’importo totale di 7.328,62 annuali.
  • La pensione sociale aumenta fino ad arrivare ad un massimo importo di 414,76 euro mensili.
  • Assegno sociale importo massimo aumentato a 503,27 euro
  • Aumento anche per gli altri trattamenti previdenziali riservati alle categorie di invalidi, mutilati, ciechi e sordomuti. Per questi scatterà in percentuale come sugli altri assegni la stessa perequazione di adeguamento prevista dalla legge.

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