Pensioni anticipate di 5 anni nel 2023 con il contratto di espansione

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28/07/2022

Pensioni anticipate di 5 anni nel 2023 con il contratto di espansione

Ottenere fino a 5 anni di sconto sulle pensioni anticipate sarà possibile anche nel 2023. È quanto prevede il nuovo contratto di espansione, così come ribadisce l’Inps all’interno della circolare 88/2022. La comunicazione risale allo scorso 25 luglio e conferma l’impostazione dell’ultima legge di bilancio, che ha previsto un nuovo intervento sull’opzione di tutela.

Di fatto, il legislatore ha allargato la platea dei potenziali beneficiari. In particolare, il meccanismo in grado di garantire una pensione anticipata di 5 anni è stato esteso anche alle medie aziende. Infatti, la manovra abbassa la soglia di riferimento a 50 dipendenti (dai 250 precedenti). Si tratta di un passaggio importante perché in questo modo si allarga la platea dei potenziali beneficiari anche in favore delle piccole e medie aziende.

Pensioni anticipate di 5 anni: come funziona il nuovo contratto di espansione

Il nuovo contratto di espansione permette a tutti i dipendenti delle aziende private che abbiano sottoscritto un apposito accordo di ottenere fino a cinque anni di sconto sui criteri ordinari di accesso alla pensione. In precedenza, l’opzione era disponibile solo in favore di datori di lavoro con almeno 250 dipendenti. Di fatto, è possibile ottenere il prepensionamento sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.

Nel primo caso l’età di uscita dal lavoro scende a 62 anni, dai 67 anni attualmente previsti con la legge Fornero. Nel secondo caso, è possibile ottenere l’uscita dal lavoro con 37 anni e 10 mesi di versamenti, indipendentemente dall’effettiva età anagrafica maturata. Per le donne, il parametro scende a 36 anni e 10 mesi di contribuzione.


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I quattro parametri di accesso alla pensione anticipata tramite il contratto di espansione

Come avviene solitamente in questi casi, il legislatore ha previsto vincoli specifici per l’accesso. In particolare, deve esserci un contratto stipulato tra i diversi soggetti chiamati in causa. Rispettivamente, datore di lavoro, Ministero del Lavoro e Organizzazioni sindacali. In aggiunta, all’interno del contratto di espansione va indicato il numero di lavoratori da assumere e la programmazione temporale delle nuove assunzioni.

Inoltre, il datore di lavoro dovrà indicare la durata a tempo indeterminato dei nuovi contratti. Oltre alla riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei soggetti interessati. Nonché il numero delle persone che possono potenzialmente accedere al meccanismo di prepensionamento.

Quali sono i requisiti per le pensioni anticipate di 5 anni tramite questa formula

Anche i lavoratori devono possedere specifici requisiti per accedere al contratto di espansione. Innanzitutto, devono maturare la pensione ordinaria o anticipata secondo le regole della legge Fornero entro 5 anni. Devono inoltre risultare assunti con contratto a tempo indeterminato.

Allo stesso tempo, è indispensabile l’iscrizione al fondo pensione lavoratori dipendenti dell’Inps (FPLD). O in alternativa, alle forme sostitutive o esclusive dell’Ago, purché gestite dallo stesso ente previdenziale pubblico. Infine, il rapporto di lavoro va risolto entro e non oltre la scadenza tassativa del 30 novembre 2023.

I meccanismi di accesso flessibile alla pensione esclusi dal contratto di espansione

All’interno della propria circolare, l’Inps mette in evidenza un fattore importante. Non possono accedere al contratto di espansione coloro che desiderano accedere alla pensione con una modalità differente da quella ordinaria. Ad esempio, non possono usufruirne i lavoratori che desiderano chiedere il riconoscimento della quota 100 o 102. Così come i precoci che vogliono usufruire della quota 41 o le lavoratrici che fanno ricorso all’opzione donna.

Dal lato delle aziende, l’Inps conferma che è possibile presentare un solo piano di esodo per ogni anno. Solo nel caso di un numero molto elevato di lavoratori si può chiedere di attivare due piani di esodo, ovvero diverse date presunte di risoluzione del contratto. La pratica deve essere inviata all’Inps dal datore di lavoro.


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Qualora non si proceda al pagamento in un’unica soluzione, la domanda deve essere supportata da una garanzia di accompagnamento, come una fideiussione bancaria. In ogni caso, i lavoratori possono fare ricorso anche alle prestazioni garantite dai fondi solidarietà bilaterali.

A quanto corrisponde l’indennità mensile legata alla pensione anticipata di 5 anni

Il lavoratore che accetta l’uscita flessibile tramite contratto di espansione risulterà beneficiario di un’indennità mensile. Questa corrisponde alla pensione maturata dal lavoratore al momento della decorrenza. Nel calcolo, l’Inps terrà conto di tutti i versamenti effettuati. E degli adeguamenti della speranza di vita. In favore del lavoratore è previsto inoltre un meccanismo di protezione contro eventuali nuovi innalzamenti. In tal modo, si punta a evitare la possibilità di creare nuovi esodati.

La prestazione di accompagnamento alla pensione prevede il versamento in favore del lavoratore di 13 mensilità. Non è cumulabile con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo. Trattandosi di un’indennità (e non di una pensione vera e propria), non si applicano gli oneri di riscatto, ricongiunzione o cessione del quinto.

Non avviene inoltre alcun aggiornamento annua relativo alla perequazione. Infine, la somma è tassata come reddito da lavoro dipendente e non è reversibile ai superstiti. In casi simili, sarà possibile richiedere la pensione indiretta.

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