Pensioni, domanda Inps per ricalcolo su richiesta di neutralizzazione

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25/02/2022

Pensioni, domanda Inps per ricalcolo su richiesta di neutralizzazione

Pensioni, domanda Inps possibile al fine di chiedere il ricalcolo al rialzo dell’assegno con la neutralizzazione. È quanto emerge dall’ultimo messaggio diramato dall’Inps (numero 883 del 2022).

L’ente previdenziale accoglie di fatto una sentenza della Corte Costituzionale, secondo la quale si può chiedere un nuovo conteggio del proprio emolumento previdenziale quando si risulta penalizzati da periodi di disoccupazione nei cinque anni antecedenti l’uscita dal lavoro.

Il procedimento prende il nome di neutralizzazione, ma non sarà automatico. Gli interessati devono infatti richiedere il nuovo conteggio attraverso un’apposita domanda. Vi sono poi alcuni criteri da rispettare al dine di ottenere il via libera dall’ente previdenziale.

Pensioni, domanda Inps di neutralizzazione: cosa impone la Corte Costituzionale

Dal punto di vista pratico, la sentenza della Corte Costituzionale (numero 82/2017) afferma che “quando il diritto alla pensione sia già sorto in conseguenza dei contributi in precedenza versati, la contribuzione successiva non può compromettere la misura della prestazione potenzialmente maturata”.

Tutto ciò, a maggior ragione “quando sia più esigua per fattori indipendenti dalle scelte del lavoratore”. Di fatto, questo passaggio obbliga l’Inps a procedere verso il ricalcolo al rialzo degli assegni riguardanti le pensioni di vecchiaia e anzianità calcolate secondo il sistema misto o retributivo.

Pensioni e ricalcolo con importo più alto: quali periodi rientrano

In base a quanto comunicato dall’Inps, esistono alcuni criteri da seguire per capire se il proprio assegno pensionistico può essere ricalcolato al rialzo. Infatti, i versamenti oggetto di neutralizzazione devono essere registrati negli ultimi cinque anni (260 settimane) antecedenti la decorrenza dell’entrata in pensione. In aggiunta, non devono risultare necessari per l’assolvimento del requisito minimo di anzianità contributiva utile a otenere la pensione.


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A livello specifico, questi versamenti possono derivare dall’indennità di disoccupazione ordinaria, sia con requisiti normali che ridotti. Ma anche dall’ASpI e dalla mini-ASpI. Così come dalla NASpI (nuova assicurazione sociale per l’impiego) e dalla indennità di disoccupazione ai lavoratori rimpatriati. Infine, rientra anche la disoccupazione agricola, sia con requisiti normali che ridotti.

Neutralizzazione: i casi particolari sui periodi ridotti

Una ulteriore specifica riguarda i cosiddetti periodi ridotti. Si pensi al caso in cui i versamenti figurativi citati in precedenza risultino parzialmente necessari per il conseguimento del diritto alla pensione. Sono inoltre esclusi i lavoratori inseriti all’interno del sistema contributivo puro, cioè senza contribuzione al 31 dicembre del 1995.

In tale scenario, solo i periodi non necessari al perfezionamento dell’assegno potranno essere oggetto di ricalcolo. Nel caso in cui l’intero periodo di contribuzione risulta indispensabile per poter maturare l’accesso all’Inps, non sarà possibile procedere con la richiesta di neutralizzazione.

Quali prestazioni sono incluse all’interno del ricalcolo

Per quanto concerne le prestazioni incluse all’interno del ricalcolo al rialzo, rientrano i trattamenti pensionistici di vecchiaia o di pensione anticipata (attualmente definiti come di anzianità). Questi devono essere liquidati dall’AGO (Assicurazione generale obbligatori dei lavoratori dipendenti).


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È possibile applicare il ricalcolo anche alle pensioni di reversibilità, purché la persona deceduta fosse titolare di una pensione indicata in precedenza. Resta da confermare da parte dell’Inps l’applicazione sul cumulo dei periodi assicurativi, nel caso in cui figurino quote a carico dell’AGO.

Pensioni, domanda Inps di neutralizzazione per il ricalcolo della pensione

Come già anticipato, la neutralizzazione dovrà avvenire su richiesta del pensionato. L’Inps procederà infatti al ricalcolo dell’assegno su domanda specifica da parte dell’avente diritto. Sulla questione viene pertanto escluso qualsiasi automatismo. Le istruzioni per procedere all’aggiornamento dell’assegno saranno fornite attraverso un’apposita circolare dall’ente previdenziale.

In caso di accoglimento, l’assegno pensionistico viene ricalcolato con effetto dall’origine della decorrenza. I richiedenti potranno comunque procedere con l’invio della richiesta inviando la pratica direttamente all’Inps, oppure avvalendosi del supporto del proprio patronato di fiducia.

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