Pensioni INPS, riscatto laurea agevolato nel 2023? Chi ha diritto e quando conviene

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
21/03/2023

Pensioni INPS, riscatto laurea agevolato nel 2023? Chi ha diritto e quando conviene

Riscatto laurea per la pensione 2023, è online il simulatore INPS per verificare quanto costa l’intera procedura e dare la possibilità a chi è interessato di verificare se c’è convenienza o no prima di richiederlo sia in modalità ordinaria che agevolata. Ecco come fare per capire quando si può sfruttare il periodo universitario per ottenere contributi utili ad uscire prima dal lavoro e quando invece non conviene più.

Riscatto laurea agevolato 2023: come funziona?

Il riscatto degli anni universitari, a patto che sia stato conseguito il titolo di studio, può essere una forma utile di calcolo per aiutare i lavoratori a raggiungere prima del previsto il traguardo della pensione. Questo però presenta un costo spesso troppo elevato e quindi considerato poco conveniente.

Ci sono però alcune novità da parte di INPS, procedure agevolate che potrebbero risultare più convenienti per alcune tipologie di lavoratori. Il riscatto della laurea può essere richiesto da coloro che hanno conseguito durante lo studio universitario diplomi o lauree specialistiche. Sono considerati da INPS anche i titoli rilasciati dalle accademie artistiche e dagli istituti di formazione musicale. Gli anni che verranno conteggiati saranno solo quelli non fuori corso, e potranno essere riscattati anche da chi non è stato mai iscritto alle forme di gestione previdenziale o è disoccupato.

Quanto costa il riscatto laurea per la pensione

Per l’anno 2023, l’INPS ha stabilito differenti criteri di calcolo per il riscatto della laurea ai fini pensionistici. Questo varierà in base al sistema contributivo o retributivo. Nello specifico i periodi da riscattare andranno suddivisi nei due singoli sistemi andando a considerare altri fattori e requisiti per stabilire poi l’onere da sostenere. Per chi richiede il riscatto degli anni col calcolo retributivo sarà tenuto conto delle ultime retribuzioni, del periodo, dell’età e sesso del soggetto. Se invece si sceglie il calcolo contributivo allora verrà conteggiata l’aliquota contributiva applicata al momento della richiesta del riscatto.


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La forma agevolata di riscatto laurea può essere ottenuta solo da chi ha conseguito il titolo universitario dopo l’anno 1996. Va detto che questo tipo di calcolo è molto meno oneroso per il contribuente, ma influisce meno sulla cifra della pensione mensile. Per il riscatto ordinario gli importi possono arrivare anche fino a 100mila euro. Mentre per quello agevolato si va dai 20 ai 26mila euro, in base agli anni di studio. Se i calcoli matematici fino ad ora erano complicati da svolgere in autonomia, ora la novità è che INPS garantisce la possibilità di verificare il costo dell’operazione per stabilire se conviene o no.

Come verificare il costo del riscatto laurea col simulatore INPS

Grazie al nuovo simulatore INPS online è possibile non solo stabilire l’esatto costo del riscatto della laurea, ma anche di differenziare per sistemi contributivo e retributivo. Grazie all’integrazione della “riserva matematica” inoltre, il contribuente potrà inserire i propri dati e vedere se sussistono requisiti che permettono condizioni vantaggiose. Oltre a questo si può stabilire di quanto sarà l’uscita anticipata dal lavoro e l’importo della pensione che verrà corrisposto.

Quando conviene riscattare la laurea ai fini pensionistici

Il riscatto laurea può anticipare la pensione anche di diversi anni. Va detto però che questo ha un costo e che prima di sostenere l’onere, bisogna considerare alcuni fattori. Primo è quello del rapporto costo beneficio. Infatti in alcuni casi l’incidenza di questa opzione non influisce se non di poco ai fini dell’importo che poi verrà corrisposto da INPS. Altra variabile da considerare poi è di quanto il riscatto laurea potrà abbassare l’età pensionabile.

Questo va fatto opportunamente in base alle leggi vigenti che possono cambiare di volta in volta l’età. Si deve infatti rientrare in una delle opzioni previste dal governo, che variano anche a seconda di alcuni requisiti come: lavoro, sesso e non solo soglia di età. Sicuramente quello che rende questa facoltà poco appetibile è il costo totale dell’operazione che può arrivare anche a cifre elevate. Ricordiamo però che per valutare la convenienza va considerata anche la deducibilità totale dell’importo speso dal reddito complessivo. Oltre a questo c’è anche la detrazione fiscale al 19% da inserire nella dichiarazione dei redditi e recuperare in rate fino a 10 anni.

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