Pensioni novità: tutto quello che c’è da sapere
Pensioni novità: cosa accadrà con la scadenza dell’Ape sociale e della quota 100? E’ necessaria una nuova riforma pensione.
Il sistema pensionistico italiano, al momento si basa su 3 riforme previdenziali, la riforma Dini del 1995, la riforma Fornero del 2012 e la riforma introdotta dal Governo Conte nel 2020. Una nuova riforma previdenziale è prevista il prossimo anno per colmare il gap lasciato dalla scadenza della pensione quota 100 il 31 dicembre 2021. Vediamo, quindi, tutte le novità pensioni relative a quest’anno in corso.
Novità pensioni
Tutte le novità pensioni introdotte negli anni in ambito previdenziale sono state volte allo scopo di abbassare i conti pubblici destinati alle pensioni ma non solo. Si è teso anche a portare alla creazione di una cosiddetta previdenza complementare per affiancare quella obbligatoria in modo da consentire una maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori che non volessero aspettare il compimento dei 67 anni di età necessari per accedere alla pensione di vecchiaia.
Un esempio del favorire la previdenza complementare è dato dalla RITA che permette di anticipata l’uscita dal mondo del lavoro a 57 anni per i disoccupati da almeno 24 mesi e a 62 per i lavoratori ancora in servizio, attingendo alla previdenza complementare per avere una rendita di accompagnamento fino all’erogazione della pensione di vecchiaia.
Il sistema pensionistico italiano, è necessario dirlo, è strutturato in due grandi filoni, uno per i lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), per i lavoratori autonomi e i collaboratori. Questo filone è gestito dall’INPS e dalle sue gestioni (in cui sono confluite anche Inpdap ed Enpals). L’altro filo è dedicato ai liberi professionisti che hanno casse previdenziali private.
Pensioni novità 2021
Ora, alla luce di quanto detto per il 2020 le misure in vigore per accedere al pensionamento sono: pensione di vecchiaia, pensione anticipata ordinaria, pensione di vecchiaia contributiva, pensione anticipata contributiva, ape sociale, opzione donna, quota 100, quota 41 per lavoratori precoci, pensione di vecchiaia anticipata per invalidi, e Rita (che però non è una vera e propria pensione basandosi su quanto accumulato in piani previdenziali complementari).
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A fine 2020 è in scadenza l’Ape sociale, che attualmente permette il pensionamento con 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi (in base alla categoria di appartenenza). A fine 2021, poi, andrà in scadenza la quota 100, che attualmente permette il pensionamento con 62 anni di età e 38 anni di contributi..
Questo, chiaramente, innescherà un problema di non poco conte: se oggi è possibile uscire dal lavoro oltre che con l’anticipata ordinaria anche a 62 e 63 anni, a partire dal 1 gennaio 2022 questo non sarà più possibile e a parte rare eccezioni per poter uscire dal mondo del lavoro sarà necessario o raggiungere i 67 anni o maturare i quasi 43 anni di contributi richiesti agli uomini (1 anno in meno per le donne) per l’anticipata ordinaria.
Nasce, quindi, un gap tra pensionati 2021 e pensionati 2022 che va assolutamente evitato con una nuova riforma previdenziale che inserisca una nuova misura che permetta il pensionamento flessibile.
Al riguardo, attualmente, le ipotesi sono diverse e si va dalla quota 101 alla quota 41 per tutti per permettere una flessibilità in uscita alternativa alla pensione anticipata ordinaria.