Rivalutazione pensioni 2023, tutte le date e gli importi previsti

Autore:
Niccolò Mencucci
14/01/2023

Rivalutazione pensioni 2023, tutte le date e gli importi previsti

Alla fine ci sarà la rivalutazione delle pensioni 2023, ma bisognerà fare attenzione non solo alle date ma anche agli importi previsti per quest’anno.

L’INPS ha precisato già con la circolare del 22 dicembre 2022 la conclusione di tutte le attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, indicando date e importi previsti per il prossimo anno.

È chiaro che da questa manovra non tutti ci guadagneranno. Anzi, alcuni addirittura andranno in perdita.

Rivalutazione pensioni 2023: al via la perequazione

La rivalutazione delle pensioni 2023 è ormai assicurata. Anche se non tutte le pensioni arriveranno alla famosa soglia dei 600 euro al mese, quella prevista per le pensioni minime, non pochi avranno un aumento del proprio trattamento pensionistico.

Come previsto dalla Manovra di Bilancio, anche quest’anno i pensionati potranno beneficiare della perequazione, uno strumento correttivo che prevede l’indicizzazione delle pensioni a seconda del tasso d’inflazione annua.

Nonostante quest’anno l’inflazione annua sia superiore all’8%, per la perequazione il Governo Meloni ha dovuto varare una rivalutazione meno generosa, pur di garantire l’aumento della minima a tutti gli over 75.

Come viene calcolato l’aumento delle pensioni

La perequazione, ovvero la rivalutazione delle pensioni, scatta ogni anno a seconda del tasso d’inflazione annuo nazionale. Viene applicato una volta all’anno, in concomitanza con la Manovra di Bilancio (fine dicembre), e l’ufficializzazione avviene con uno specifico decreto ministeriale.

Questo decreto determina il tasso con cui verrà calcolata la rivalutazione delle pensioni. Si usa il valore medio dell’indice Istat dei Prezzi al Consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (FOI) calcolato sui primi nove mesi dell’anno precedente. Se a fine anno è stato calcolato un Indice FOI all’11,9%, nei primi nove mesi era al 7,3%.

A questo va aggiunto anche la base del ricalcolo, quella della minima INPS: la rivalutazione riguarderà il 100% dell’importo fino a quattro volte la minima, per poi ridursi al 90% per quelle tra 4-5 volte, e al 75% se superiore a 5 volte.

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Tutti gli importi per le pensioni 2023

Sulla rivalutazione delle pensioni è previsto un aumento delle pensioni pari al 7,3%. L’aumento riguarderà in particolar modo i pensionati al minimo di età pari o superiore a 75 anni.


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A conti fatti, con un tasso del 7,3% le pensioni 2023 passeranno:

  • se minima, da 525,38 euro a 563,73 euro con un aumento di 38,35 euro mensili;
  • se 4 volte superiore, da 2101,52 euro a 2.254,93 euro con un aumento di 153,40 euro mensili;
  • se superiore, da 3000 euro a 3116 euro, con un aumento di 116 euro mensili.
  • se ancora più superiore, da 6000 euro a 6140 euro, con un aumento di 140 euro mensili.

Con la nuova disposizione, tutte le pensioni superiori a 4 volte la minima avranno un importo inferiore a quanto previsto precedentemente. Negli ultimi due casi, chi ha una pensione a 3000 euro lordi invece di 116 euro, avrebbe potuto prendere 208 euro. E chi ha una pensione da 6000 euro lordi, invece di 140 euro, avrebbe avuto 373 euro.

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Quando ci sarà la rivalutazione delle pensioni

La rivalutazione partirà dal 1° gennaio 2023 per tutte le pensioni con importo lordo inferiore a 2.101 euro, pertanto già tutte le pensioni minime dovrebbero aver ricevuto l’adeguamento al costo della vita. Nel caso delle pensioni con importo superiore, è prevista la rivalutazione con la rata di febbraio 2023. Infatti, come segnalato dalla stessa INPS:

“la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023”.

Ricordiamo che questo automatismo serve per adeguare le pensioni all’aumento del costo della vita, così da salvaguardare il loro reale potere d’acquisto. Anche se potrebbe non bastare coi rincari delle bollette e del carburante, per i quali le famiglie italiane dovranno sborsare centinaia di euro in più all’anno.

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