Bonus IRPEF 2023, occhio al conguaglio: quando arriva, come richiederlo, requisiti

Autore:
Niccolò Mencucci
24/01/2023

Bonus IRPEF 2023, occhio al conguaglio: quando arriva, come richiederlo, requisiti

Bisogna fare attenzione al conguaglio, se si fa richiesta per il bonus IRPEF 2023. Anche se si tratta di un bonus, alla fine dell’anno può andare a pesare sui propri redditi, e se il calcolo di fine anno risulta in debito, si rischia di perderlo.

Vediamo meglio come funziona il bonus IRPEF 2023, in caso di conguaglio, e soprattutto quando arriva il bonus in questi casi e quali requisiti servono per richiederlo.

Bonus IRPEF 2023, occhio al conguaglio

Il bonus IRPEF 2023 è richiedibile in via automatica direttamente dal datore del lavoro, anticipandolo nel corso dell’anno, a meno che non si richieda il conguaglio.

Il conguaglio è l’acconto previsto una volta effettuata la dichiarazione dei redditi a fine anno o a fine rapporto di lavoro. Come strumento è preciso al 100%, perché segnala le entrate e le spese effettivamente registrate, e non stimate.

All’inizio infatti l’azienda anticipa, nel corso dell’anno, il bonus, simulando quelle che saranno le somme complessivamente totalizzate dal contribuente. Una volta conclusosi il periodo d’imposta, si verifica il reddito reale del lavoratore e, sulla base di questo, si determina l’ammontare effettivamente spettante del bonus.

Questa simulazione può essere pericolosa o anzi benevola, e questo dipende dal reddito che viene conteggiato a fine anno.

Bonus IRPEF 2023, quando arriva

Il bonus IRPEF 2023 è previsto alla fine dell’anno se lo si richiede in sede di conguaglio, davanti alla Dichiarazione dei Redditi verificata e approvata. Altrimenti spetta ogni mese, ma in quel caso l’azienda dovrà simulare quello che sarà il reddito complessivo dell’anno (in base alle somme dalla stesso corrisposte).

Se infatti il reddito previsto non supera i 15000 euro, il bonus IRPEF 2023 potrà essere erogato. Ricordiamo che il reddito di riferimento è quello imponibile ai fini fiscali, ovvero quello usato per calcolare l’IRPEF.

Se richiesto in forma mensile, da parte del datore di lavoro, si potrà vedere direttamente sulla busta paga la nota “Trattamento integrativo L. 21/2020“, che indicherà la presenza del bonus secondo la modalità richiesta.


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Bonus IRPEF 2023, come richiederlo

Se si vuole avere il bonus IRPEF 2023 col conguaglio, bisognerà attendere fine anno, ovvero subito dopo il 30 settembre, data generale entro cui consegnare il Modello 730 senza incorrere in sanzioni amministrative.

Ma attenzione, se si richiede col conguaglio di fine anno, possono accadere due scenari:

  • il bonus anticipato è inferiore a quello spettante, in tal caso il contribuente avrà diritto a un rimborso;
  • il bonus anticipato è superiore a quello spettante e il lavoratore dovrà subire una trattenuta in busta paga o in dichiarazione dei redditi.

Altrimenti, senza conguaglio, basterà richiederlo direttamente al datore di lavoro. Ma anche in questo caso si rischia di doversi ritrovare con un reddito stimato dall’azienda, che può risultare in eccedenza o in difetto. Se in eccedenza, tocca procedere alla trattenuta; se in difetto, si procede al rimborso.

Bonus IRPEF 2023, requisiti

Per richiedere il conguaglio basterà procedere alla Dichiarazione dei Redditi, che si potrà fare al CAF o direttamente dal commercialista. Se dipendente, basterà la Certificazione Unica, già inviata dall’azienda.

Ricordiamo che per il Bonus IRPEF 2023 bisognerà avere un reddito da lavoro dipendente inferiore a 15000 euro. Si potrà beneficiare del bonus se ci si trova nella fascia di reddito tra 15000 euro e 28000 euro, a patto di avere l’IRPEF lorda di ammontare superiore a queste detrazioni:

  • carichi di famiglia,
  • redditi da lavoro dipendente,
  • interessi su mutui contratti fino al 31 dicembre 2021,
  • spese sanitarie,
  • detrazioni edilizie, per oneri sostenuti fino al 31 dicembre 2021.

In caso positivo, il bonus spetta secondo un ammontare pari alla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda, anche se l’importo non potrà essere superiore a 1200 euro annui. Altrimenti non si avrà diritto al bonus, o peggio scatterà la trattenuta, a meno di non richiedere la rinuncia al bonus IRPEF 2023.


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