Truffa Agenzia Entrate, false mail su comunicazione IVA: come controllare e difendersi

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
03/03/2023

Truffa Agenzia Entrate, false mail su comunicazione IVA: come controllare e difendersi

Attenzione alle truffe via email, stanno circolando false comunicazioni da parte del fisco che potrebbero rubare dati sensibili ed installare file pericolosi su smartphone o computer. L’avviso di Agenzia delle Entrate mette in guardia gli utenti sui più recenti tentativi di phishing da parte di malintenzionati. Ecco cosa controllare per evitare problemi, come riconoscere i messaggi fake e come fare segnalazioni alla Polizia Postale.

Avviso Agenzia Entrate: email truffa su irregolarità comunicazione IVA

Nuove campagne di “phishing” ai danni dei contribuenti segnalate da Agenzia delle Entrate. stavolta si tratta di un’email perfettamente strutturata come se fosse ufficialmente inviata dall’ente fiscale che però contiene link pericolosi che se cliccati potrebbero creare gravi danni ai dispositivi elettronici ed acquisire dati sensibili e password salvate.

Nella comunicazione che sta arrivando a molti titolari di partita IVA, si informano i contribuenti di alcune irregolarità verificate nelle dichiarazioni periodiche dell’imposta. L’oggetto della mail è “Commissione di osservanza sul registro tributario” e all’interno viene anche specificato, che le segnalazioni riguardano “il primo trimestre 2023

Segue quindi un link nel quale si invita l’utente a “scaricare il documento” per controllare quali siano state le anomalie della dichiarazione periodica. Da segnalazioni fatte alla polizia postale, alcuni utenti che purtroppo hanno creduto alla comunicazione, si sono ritrovati a scaricare un “malware”,  cioè un file che può rubare i dati dell’utente e nei casi peggiori anche quelli della carta di credito e del conto corrente.


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False comunicazioni Agenzia delle Entrate: come riconoscerle

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato diversi avvisi e guide per aiutare gli utenti a difendersi dalle truffe online. In special modo dalle email che arrivano con indirizzi apparentemente legati agli uffici tributari e fiscali. Ci sono diversi modi con i quali è possibile identificare una comunicazione falsa.

Il primo è quello di leggere attentamente il contenuto, infatti molte volte è scritto con diversi errori ortografici e frasi che non hanno un senso compiuto perchè prodotte automaticamente da traduttori online. Il secondo è sapere che nessun ente istituzionale invia messaggi via web con link all’interno che invitano l’utente a scaricare documenti o ad accedere all’area privata. Si deve fare riferimento infatti sempre al portale ufficiale di fisconline e mai inserire le credenziali tramite link provenienti da sms o email.

Phishing: a cosa fare attenzione?

Per tutti i tentativi di truffe online chiamati “phishing” cioè provenienti da false comunicazioni da banche o enti come INPS e Agenzia Entrate, la cosa importante da fare è sempre evitare di cliccare su qualsiasi link interno. Poi controllare gli indirizzi di provenienza e verificare che questi esistano veramente.

In qualsiasi caso è sempre opportuno prima di inserire dati personali o scaricare allegati, chiedere conferma contattando proprio gli uffici presunti mittenti delle comunicazioni. In genere si fa leva sempre sulle “urgenze” cioè si punta a inviare notifiche riguardanti presunti pagamenti da riscuotere bloccati o irregolarità fiscali come in quest’ultimo caso. Ma prima di farsi prendere dalla fretta è bene sempre chiedere a queste istituzioni ed eventualmente segnalare le truffe alla polizia postale. Ecco come fare.

Come denunciare le truffe alla polizia postale

La polizia postale, da anni informa tutti i cittadini in merito alle truffe online. Invitando gli utenti a cestinare immediatamente tutte le comunicazioni sospette che siano arrivate tramite email, sms o messaggi su WhatsApp. Nel caso invece il cittadino sia vittima di phishing, occorre farne denuncia tramite un form apposito nel sito ufficiale all’indirizzo: https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html. Una volta descritto il caso specifico, come sottolineano le forze dell’ordine, è bene sempre cambiare tutte le password e soprattutto le credenziali usate sia per accedere a SPID, che per le app che gestiscono soldi come l’home banking o il sito della carta di credito.

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