Pensione con Gestione Separata Inps e disoccupazione ISCRO: aliquote, massimali e minimali, ecco perché nel 2021 aumentano i contributi

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08/02/2021

Gestione separata Inps, aggiornati i minimali e i massimali. Sale l’aliquota contributiva, nel 2021 aumentano i versamenti anche per la nuova disoccupazione ISCRO in favore dei lavoratori autonomi. Le informazioni complete e dettagliate indicate nella circolare n. 12 del 5 febbraio.

Pensione con Gestione Separata Inps e disoccupazione ISCRO: aliquote, massimali e minimali, ecco perché nel 2021 aumentano i contributi

La gestione separata Inps aggiorna minimali e massimali per il 2021. Con un’importante novità. A partire dal 1° gennaio entra infatti in vigore anche la nuova ISCRO. Un provvedimento che punta a garantire la tutela della disoccupazione anche in favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti senza cassa. La misura rappresenta un’importante boccata di ossigeno per molti lavoratori che sono stati colpiti duramente dalla recessione economica seguita dalla pandemia per Covid-19.

Nei fatti, la nuova tutela porterà a un ulteriore aggravio sui contribuenti, che saranno chiamati a finanziare l’assegno di welfare con un aumento dei versamenti dello 0,26%. La cassa integrazione o disoccupazione per autonomi entra quindi in funzione, pur restando di natura sperimentale. L’opzione risulta infatti in fase di prova ed è stata avviata con la legge di bilancio 2021, ma se il riscontro dovesse rivelarsi positivo potrebbe essere confermata in maniera stabile.

Non vi sono invece cambiamenti nei minimali e massimali contributivi. Prima di entrare nel dettaglio della questione, è importante ricordare che tutte le informazioni di riferimento riguardo alla tematica sono state rese disponibili all’interno della circolare Inps numero 12 del 2021. L’aggiornamento risale allo scorso 5 febbraio e indica come oggetto: “aliquote contributive reddito per l’anno 2021. Nuova aliquota contributiva. Istruzioni contabili. Variazione al piano dei conti”.


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Pensioni, ecco le aliquote 2021 della gestione separata Inps

Rispetto a quanto appena evidenziato, nel 2021 si registra un aumento delle aliquote contributive dei professionisti che devono corrispondere i propri contributi alla gestione separata Inps. In particolare, dal primo gennaio al 31 dicembre 2021 la percentuale da versare sale al 25,98% (rispetto al precedente 25,72%). La crescita del parametro è da imputare alla già citata ISCRO, che garantirà un sussidio reddituale in favore di coloro che registreranno una forte contrazione del proprio fatturato.

Per questo motivo, a livello di conteggio effettivo la quota destinata ad accrescere il montante previdenziale corrisponde al 25%. L’ulteriore 0,72% è destinato a finanziare la maternità, gli assegni per il nucleo familiare, la degenza ospedaliera, la malattia e il congedo parentale. Infine, un ulteriore 0,26% garantirà l’attuazione della già citata ISCRO.

Non vi sono invece variazioni rispetto alle aliquote contributive dei collaboratori (e delle altre figure similari). Nel corso del 2021 il parametro viene confermato al 34,23%. Il 33% risulterà a titolo di contribuzione previdenziale, mentre la parte restante andrà a garantire maternità, malattia e DIS-COLL (la disoccupazione dei collaboratori). Infine, chi risulta iscritto ad altri fondi pensionistici o a casse private è tenuto a versare un contributo del 24%.

Il testo della circolare in merito all’introduzione dell’aliquota ISCRO

Rispetto all’introduzione dell’ISCRO, la nuova circolare Inps sottolinea i riferimenti normativi e l’area di applicazione del nuovo provvedimento di welfare. Si legge infatti che “l’articolo 1, comma 398, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, ha disposto un aumento dell’aliquota di cui all’articolo 59, comma 16, della legge n. 449/1997, pari a 0,26% per l’anno 2021 e pari al 0,51% per l’anno 2022 e per l’anno 2023[3]”.


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Nelle righe successive si sottolinea l’area di applicazione della nuova aliquota impositiva. “Il contributo è a carico dei lavoratori autonomi, che esercitano per professione abituale le attività di lavoro autonomo di cui al comma 1 dell’articolo 53 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR), iscritti alla Gestione separata e non assicurati ad altre Gestioni di previdenza, né pensionati”.

Infine, viene indicata la destinazione dei fondi raccolti. “Il contributo è finalizzato a far fronte agli oneri derivanti dall’applicazione del comma 386[4] dello stesso articolo 1 della legge n. 178/2020, che ha previsto l’erogazione da parte dell’Istituto dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (c.d. ISCRO)”.

Confermati i minimali e massimali della gestione separata Inps per il 2021

Rispetto al tema dell’applicazione di minimali e massimali, non vi sono variazioni da segnalare. A livello operativo, nel corso del 2021 il minimale utile per poter conteggiare un anno di contribuzione resta fissato a 15953,00 euro. Se il fatturato risulta inferiore, bisognerà comunque versare almeno 3828,72 euro per coloro che sono legati all’aliquota del 24% e 4144,99 euro per chi ha un’aliquota di riferimento del 25,98%.

I lavoratori che possiedono un’aliquota del 33,72% saranno chiamati a versare almeno 5379,35 euro, mentre per l’aliquota del 34,23% si sale a 5460,71 euro. Il massimale annuo è invece fissato a 103.055,00 euro. Coloro che superano tale soglia non dovranno comunque effettuare ulteriori versamenti per le somme in eccesso.

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