Pensioni 2024, aumentano gli importi per uscire dal lavoro: requisiti e novità

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
15/11/2023

Pensioni 2024, aumentano gli importi per uscire dal lavoro: requisiti e novità

Pensioni 2024: cosa cambierà per i lavoratori che raggiungeranno i requisiti anagrafici per l’uscita? Gli importi sono aumentati andando ad incidere quindi sui fattori che contribuiscono alla possibilità di richiedere il trattamento. Vediamo quali sono tutte le novità previste dal governo e a partire da quando verranno applicate.

Pensioni 2024: quali requisiti cambiano

I lavoratori che intendono andare in pensione nel 2024 dovranno raggiungere alcuni requisiti minimi. Non solo per età anagrafica e per contributi versati ma anche riguardo all’importo minimo accumulato negli anni di lavoro per ottenere il trattamento. Per alcune categorie infatti, sarà necessario dimostrare che la somma non sia superiore ad un tetto massimo stabilito dall’Inps.

Per altri invece occorrerà aver raggiunto l’importo minimo. E cioè 1,5 volte quello dell’assegno sociale. Molte altre modalità di pensionamento invece rimarranno invariate, a causa della mancanza di fondi che non sono stati sufficienti a finanziare una vera e propria riforma del sistema. Vediamo quindi nello specifico le ultime novità.

Quali sono gli importi minimi per andare in pensione nel 2024

La prima modalità di pensionamento ad essere penalizzata nel 2024 sarà la cosiddetta Quota 103. Gli importi del trattamento infatti cambieranno e verranno abbassati restringendo di fatto la platea che potrà sfruttare questo tipo di calcolo. Verrà infatti considerato esclusivamente il sistema contributivo e quindi l’assegno sarà tagliato in percentuale. Perché non si potrà ottenere più di un tetto massimo di somma mensile. E cioè pari a quattro volte il minimo indicato dall’Istituto di Previdenza sociale, quindi non più di 2250 euro. Quindi significa un netto di 1750 euro fino al raggiungimento dell’età utile per la pensione di vecchiaia. Pertanto chi esce dal lavoro prima dei 67 anni vedrà l’effetto del taglio maggiore.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Cambiamenti anche per chi sfrutta l’opzione anticipo a 64 anni con sistema contributivo puro e cioè con 20 anni di effettivi versamenti accreditati. Anche questa categoria sarà soggetta a nuovi importi minimi da raggiungere. La misura quindi diventa meno appetibile in quanto la somma minima passerà a 1521 euro rispetto ai precedenti 1419. Resteranno esenti dal nuovo requisito solo le donne con figli, che in caso di scelta di questa pensione anticipata potranno raggiungere i requisiti già con l’importo minimo di 1.318 euro. 

Di quanto verranno rivalutate le pensioni nel 2024

Nel 2024 alcuni trattamenti pensionistici cambieranno penalizzando i lavoratori. Altri invece verranno adeguati al costo della vita in base all’inflazione. Quindi per certe categorie, specialmente per chi ha già ottenuto il trattamento, l’importo potrebbe aumentare. In base ad alcune anticipazioni, calcolate secondo l’andamento degli indici Istat, la maggiorazione potrebbe arrivare al 5,4% di perequazione automatica. E partirà dal 100% per chi raggiunge la quota fino a 4 volte il tetto della pensione minima per arrivare al 22% per i titolari che raggiungono di oltre 10 volte il tetto minimo.

Pensioni 2024: cosa succede con l’Assegno Sociale

Chi avrà raggiunto l’età di 67 anni nel 2024 potrà richiedere l’Assegno Sociale, che l’anno prossimo subirà variazioni di importo. Grazie alla rivalutazione 2023 e al conguaglio applicato, le nuove somme con una percentuale in più potrebbero arrivare già a gennaio. Quindi il valore passerà alla soglia di 507,02 euro al mese. Inoltre sarà attiva la nuova modalità di richiesta completamente online con domanda precompilata o tramite telefonata al call center.

Un sistema innovativo e più semplice, per dare la possibilità anche a chi non è pratico nell’uso del computer, di comunicare con il portale INPS e presentare i propri requisiti per l’ottenimento di questa modalità pensionistica dedicata a chi è in stato di bisogno economico, anche in assenza di contributi da lavoro versati. Le domande saranno lavorate entro 45 giorni, e questa nuova modalità più veloce permetterà ai futuri titolari, in caso di accettazione, di ricevere l’assegno, con arretrati, a partire dal mese successivo a quello della domanda.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl