Reddito Infanzia e Assegno Gioventù, in arrivo due bonus mensili per i figli: come funzionano

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
29/05/2023

Reddito Infanzia e Assegno Gioventù, in arrivo due bonus mensili per i figli: come funzionano

Nuovo piano per favorire la natalità da parte del Governo Meloni, previste misure per famiglie: agevolazioni fiscali e reddito di maternità fino a 400 euro al mese per chi ha reddito basso e assegno di gioventù da 250 euro per sostenere gli studenti nel percorso scolastico. Vediamo in base alle anticipazioni sul disegno di legge come funzioneranno questi nuovi aiuti, cumulabili anche con assegno unico e altri benefici, e da chi potranno essere richiesti.

Agevolazioni figli, nuove misure del governo per le famiglie

Per favorire l’aumento della natalità in Italia, con un tasso attuale che non era stato mai così basso come negli ultimi anni, il governo Meloni è pronto ad introdurre nuove misure economiche. Si tratta di un disegno di legge nel quale sono contenute varie agevolazioni che dovrebbero entrare prossimamente in vigore per sostenere le famiglie con redditi più bassi. La prima e più importante sarà il reddito di maternità, una indennità mensile da sommare all’assegno unico, per tutti i nuclei che presenteranno un ISEE entro determinate soglie.

Poi ci saranno aiuti anche per gli studenti, se a carico dei genitori fino a 25 anni. Non solo l’assegno di gioventù ma anche conti correnti agevolati per accumulare fondi da spendere per la formazione scolastica e professionale. Inoltre meno tasse, quasi azzerate per chi ha più di tre figli, come aveva anticipato già il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. Ecco come funzioneranno le soluzioni.


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Reddito di infanzia, chi ne avrà diritto?

Il reddito di infanzia per sostenere la maternità consisterà in un assegno mensile garantito ai genitori per i primi sei anni di vita del bambino. 400 euro di indennità aggiuntiva o sostitutiva dell’attuale Assegno Unico, per integrare il reddito delle famiglie più in difficoltà. In base al disegno di legge firmato da Tommaso Foti la misura potrebbe spettare a chi non supera redditi per 90mila euro.

Quindi ipotizzando una tale portata, il problema sarebbe reperire i fondi necessari all’attuazione della nuova norma. Inoltre l’importo potrebbe essere aumentato in base a determinati requisiti, come ad esempio i nuclei monogenitoriali o figli che presentano problemi di disabilità.

Assegno di gioventù per studenti fino a 25 anni

Per aiutare i ragazzi nel sostegno allo studio di tipo superiore o universitario, il governo sta per mettere in campo alcuni provvedimenti. L’ultima novità del pacchetto di Fratelli d’Italia potrebbe essere l’assegno di gioventù. Un indennizzo economico pari a 250 euro al mese, destinato ai genitori con studenti a carico fino a 25 anni.

Oltre a questo, in attesa dei requisiti ufficiali che verranno stabiliti prossimamente, c’è anche il nuovo conto corrente agevolato e senza spese per accumulare risparmi utili al pagamento delle spese di istruzione, utilizzabili anche per gli affitti degli universitari fuori sede, in Italia o all’Estero.

Nuove agevolazioni fiscali e lavorative per i genitori

I nuovi decreti per aiutare le famiglie si concentreranno sull’inserimento di esenzioni fiscali ed agevolazioni lavorative per i genitori con figli a carico. In particolare, grazie al quoziente familiare, la soglia di reddito ISEE sarà stabilita con criteri preferenziali per i nuclei più numerosi. Inoltre saranno attivate nuove detrazioni per permettere di scaricare dall’IRPEF le spese sostenute per la gravidanza e quelle post partum come ad esempio il supporto psicologico individuale o di coppia.

Infine entreranno in vigore nuove regole per i datori di lavoro e commercianti. In particolare dovrà essere garantita la presenza di fasciatoi per neonati in tutti i locali pubblici compresi i negozi, con sanzioni per chi non si adegua. Per i genitori lavoratori invece verrà esteso il congedo parentale e quello di maternità, garantendo una maggiore percentuale dello stipendio per i periodi non obbligatori. Probabilmente quindi saranno aumentati i mesi di astensione dal lavoro pagati all’80% anzichè al 30%.

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