Mutui, tassi in aumento e ulteriore stangata in arrivo: come saranno e quanto saliranno

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
13/04/2023

Mutui, tassi in aumento e ulteriore stangata in arrivo: come saranno e quanto saliranno

Mutui, interessi in costante crescita. Arriva l’allarme da Bankitalia: sarà una vera e propria “stangata” per le famiglie che hanno in attivo un contratto a tasso variabile. Si arriverà ai massimi storici di rialzo che per alcuni potrebbero toccare i 2000 euro in più l’anno. Vediamo cosa succede, a quanto ammonteranno le rate medie mensili e come fare per tutelarsi.

Mutui, salgono ancora gli interessi

I tassi di interesse imposti già dalla Bce aumenteranno ancora, e anche la Banca d’Italia è stata costretta a lanciare un allarme per avvertire i consumatori che hanno attualmente in attivo un contratto di mutuo a tasso variabile. Solo in un mese, da gennaio a febbraio 2023, gli interessi sono passati dal precedente TAEG del 3,95% al 4,12% rappresentando un vero e proprio rischio per molte famiglie che saranno costrette a pagare di più o addirittura lasciare indietro qualche rata pur di far fronte alle spese quotidiane.

Questo infatti unito alla crescente inflazione ha indebolito di molto il potere d’acquisto dei cittadini, che in mancanza di agevolazioni, non riescono più non solo a risparmiare, ma sono sull’orlo della soglia di povertà. Così sono aumentati anche i prestiti e finanziamenti, richiesti da molti per far fronte agli aumenti. Ma contemporaneamente è aumentato anche l’indebitamento.


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Quanto aumenterà la rata del mutuo nei prossimi mesi 

Secondo le stime di Bankitalia, nel corso del 2023 i tassi gia elevati saranno destinati a subire ulteriori rialzi. Questo inevitabilmente farà scattare l’aumento delle rate mensili per chi ha sottoscritto un mutuo con la banca prevedendo un contratto con tasso variabile. In base a quanto previsto dall’Euribor, nel secondo trimestre del 2023 la rata potrebbe passare dai 745 euro di media attestati a giugno del 2022, fino a 1.100 euro.

Questo significa che per molti nuclei familiari l’aumento annuale sarebbe di ben 2000 euro in più rispetto allo scorso anno. I tassi ipotecari proseguono con la corsa al rialzo, ed altri aumenti interesseranno anche i prestiti personali ed il credito al consumo.

Aumentano anche i tassi sui prestiti

Per i finanziamenti, prestiti personali e il credito al consumo erogato dalle banche e dagli istituti finanziari i tassi di interesse potrebbero salire ulteriormente nel corso del secondo trimestre 2023. Comportando una spesa maggiore per la rata e una durata più lunga del piano di rimborso. Attualmente dai dati di Bankitalia emerge che il TAEG su questi prodotti è al 9,88%.

Gli economisti prevedono anche che il numero delle richieste di prestito, già in aumento è destinato a salire ancora. Le famiglie ricorrono purtroppo all’indebitamento per coprire altri debiti, e nel frattempo diminuisce il numero di somme depositate in banca a titolo di risparmio.

Mutuo a tasso variabile: come convertirlo a rata fissa

Per i proprietari di casa che stanno subendo un continuo rialzo dei tassi di interesse dei mutui variabili, c’è uno spiraglio di luce che è rappresentato dalla surroga con conversione a tasso fisso. Il governo è anche intervenuto con la Legge di Bilancio 2023,  in vista di questi nuovi aumenti, proseguendo con la proroga della cosiddetta “norma salva mutui” . Chi rispetta alcuni requisiti, tra i quali il reddito familiare entro una certa soglia, può convertire il mutuo da variabile a fisso anche con la stessa banca con la quale si ha il contratto. La convenienza starebbe nel mantenere lo stesso spread,  ed allungare la durata del rimborso.


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Questo tipo di rinegoziazione però presenta anche alcuni fattori sconvenienti. Il consiglio infatti è di richiedere una consulenza dettagliata valutando tutte le opzioni possibili, perchè, soprattutto per chi ha già pagato più della metà delle rate previste, la conversione a tasso fisso potrebbe rappresentare un costo aggiuntivo. Specialmente per chi aveva un tipo di ammortamento “alla francese” che prevede il pagamento di quasi tutti gli interessi concentrato nella prima metà del piano di rimborso.

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