Alunni DSA: quali sono i diritti di tutela per gli studenti? Ecco cosa c’è da sapere

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10/04/2019

Come tutelare i diritti degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Ecco tutte le novità

Alunni DSA: quali sono i diritti di tutela per gli studenti? Ecco cosa c’è da sapere

Gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, grazie alla legge 170/2010, hanno il diritto di usufruire di piani didattici personalizzati che vanno eseguiti nell’ambito scolastico e in presenza di specifici altri requisiti, può richiedere anche l’indennità di frequenza erogata dall’INPS.

Nel caso in cui, il PDP non venga attuato si ha la possibilità di impugnare valutazioni insufficienti, debiti formativi e bocciature.

I disturbi dell’apprendimento (Dsa)

I disturbi specifici dell’apprendimento, denominati “DSA”, riguardano diversi aspetti funzionali dell’alunno, come:

  • Dislessia;
  • Disgrafia;
  • Disortografia.

La legge 170/2010 indica qual è lo scopo che vuole raggiungere il legislatore per le persone con DSA. In primo luogo intende garantire il diritto allo studio, e il successo scolastico con l’uso di misure didattiche di supporto. Un punto altrettanto importante è preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA. Assicurare le stesse opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale delle persone DSA.

Il diritto a didattica personalizzata

La stessa legge stabilisce, anche, che le scuole devono garantire “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata”. A tal fine sono state allegate alla legge, con il D.M. 12/07/2011, le linee guide “per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”, dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

Le linee guide quindi stabiliscono l’uso di una didattica personalizzata e anche un utilizzo di specifiche metodologie didattiche, come: le mappe concettuali, gli schemi, le interrogazioni orali anziché scritte, tempo in più per le verifiche scritte, verifiche orali programmate, registrare la lezione, l’utilizzo del sintetizzatore vocale, la calcolatrice, ecc.

L’obbligo imposto alle istituzioni scolastiche è quello di redigere i piani didattici personalizzati (PDP) a beneficio degli alunni con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento.


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Come tutelare i diritti dell’alunno con Dsa

In base a questo quadro normativo, si ha la possibilità di diffidare le istituzioni scolastiche nel momento in cui si ritiene che, l’insuccesso dell’alunno sia dovuto ad una falsa applicazione della legge 170/2010. Quindi non ci sia stata una adeguata applicazione del PDP o delle metodologie didattiche compensative.

L’alunno, o chi ne fa le veci perché minorenne, ha diritto di richiedere e ottenere la copia dei compiti, svolti in classe, ai sensi della L. 241/1990. Quindi, si può impugnare dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale le valutazioni scolastiche, le pagelle intermedie, i debiti formativi ed anche la bocciatura, per violazione e falsa applicazione della legge 170/2010.

Lo studente DSA, inoltre, è tutelato anche al riguardo della privacy. Infatti i dati dello studente, che sono dati sensibili, non possono essere divulgati a terzi. Sul registro di classe non va menzionata la diagnosi DSA, in quanto la stessa deve essere nota solo ai docenti per finalità didattiche, ma non divulgata ad altri docenti di altre classi o altri genitori. Anche il “Garante della Privacy” si espresso in tal senso nella guida specificamente elaborata in tema di privacy in ambito scolastico.

I minori con “DSA” in presenza dei requisiti previsti dalla legge possono beneficiare, dell’indennità di frequenza (Legge 289/1990) erogata dall’INPS. Bisogna produrre domanda amministrativa e in seguito ad accertamento sanitario verrà erogato, attualmente l’importo è pari a Euro 282,55 mensili. In caso vi è un rifiuto in sede amministrativa è possibile presentare ricorso al tribunale competente.

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