Reddito di cittadinanza 2023: rischio abolizione

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29/09/2022

Reddito di cittadinanza 2023: rischio abolizione

Reddito di cittadinanza 2023 e rischio abolizione, la salita al governo del centro destra si trasforma in una vera e propria prova finale per il provvedimento di aiuto che ha cambiato in modo profondo il welfare italiano. Di fatto, il programma unitario dei partiti vincitori è chiaro. Al proprio interno si parla infatti di “sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale”.

L’idea è quella di puntare verso politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Un intento che avrebbe ovviamente riverberi profondi sull’attuale assegno assistenziale. Anche perché è proprio l’aspetto del mancato reintegro lavorativo dei percettori a rappresentare un punto di debolezza per la misura introdotta nell’ormai lontano 2019.

Reddito di cittadinanza 2023: è molto probabile che la misura venga modificata

Infatti, il reddito di cittadinanza ha dimostrato la propria capacità di garantire un aiuto concreto e la pace sociale durante il difficile periodo della pandemia. Un punto sul quale l’opposizione farà leva per difendere il sussidio. Dalla battaglia che ne seguirà emergerà con molta probabilità il nuovo reddito di cittadinanza, visto che una sua totale abolizione appare piuttosto difficile.

L’idea è quindi semplice: alla fine maggioranza e opposizione troveranno una mediazione. È chiaro che nei prossimi anni i requisiti di accesso e soprattutto di mantenimento del reddito di cittadinanza potrebbero diventare più stringenti rispetto alla situazione attuale. Allo stesso modo, la platea potenziale potrebbe subire un forte ridimensionamento.


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Cosa prevedono i programmi dei partiti vincitori sul reddito di cittadinanza

Entrando nel merito dei singoli programmi dei partiti che compongono la nuova maggioranza, emerge l’evidenza di un intervento severo sul reddito di cittadinanza. Fratelli d’Italia suggeriscono di “abolire il RdC per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare”. Rientrerebbero quindi nelle tutele del nuovo sussidio “i disabili, gli over 60 e i nuclei familiari con minori a carico”.

Per coloro che risultano abili al lavoro verrebbero invece attivati dei “percorsi di formazione e potenziamento” pensati per facilitare il reingresso nel mercato. I risparmi sarebbero quindi indirizzati verso nuove misure di welfare, come il rialzo delle pensioni minime e sociali.

Diverso il caso della Lega, che pensa invece di modificare il RdC ricalcolandolo sulla base delle dimensioni del nucleo familiari. I percettori dovrebbero inoltre rendersi disponibili a svolgere dei lavori di pubblica utilità. Infine, di parere opposto è Forza Italia. Secondo le direttive del partito il RdC andrebbe rinforzato in favore delle persone che sono a rischio di povertà assoluta.

Rischio abolizione per il reddito di cittadinanza: la difesa dell’opposizione

D’altra parte, le forze di opposizione hanno già annunciato una fortissima reazione qualora il prossimo governo punti ad abolire il reddito di cittadinanza. È in particolare il Movimento 5 Stelle a promettere battaglia. Il leader del partito Giuseppe Conte ha spiegato che “sul reddito di cittadinanza saremo una barriera insuperabile. Chi pensa di toccarlo dovrà fare i conti con noi”. Il M5S ha totalizzato il 15% dei voti nelle ultime elezioni.

Anche il PD (19% dei voti) si è espresso a favore del provvedimento, pur riconoscendo la necessità di intervenire per calibrare il provvedimento. In particolare, l’idea del partito consiste nel favorire le famiglie numerose e quelle con minorenni. Ad esempio permettendo il cumulo con una parte maggiore di reddito da lavoro.

Reddito di cittadinanza 2023: si converge verso una riforma della misura

In conclusione, il proposito di abolire totalmente il reddito di cittadinanza espresso da parte di Fratelli d’Italia non appare scontato. Sia per la situazione interna del Paese, sia per la necessità di confrontarsi con l’opposizione. La misura sembra però destinata a subire importanti modifiche.


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Anche perché tutte le principali forze politiche condividono l’intento di rinnovare o riformare il provvedimento. È probabile al contempo che i fondi destinati al RdC nei prossimi anni si riducano. In questo senso, appare scontato che potrebbe restringersi anche la platea dei potenziali beneficiari.

Gli ultimi dati relativi al reddito e alle pensioni di cittadinanza

Nel frattempo emergono gli ultimi dati dall’Osservatorio Inps sul reddito e le pensioni di cittadinanza. Il report statistico indica un totale di 1,18 milioni di nuclei familiari coinvolti dall’iniziativa. Le persone che direttamente o indirettamente beneficiano del sussidio sono oltre 2,5 milioni, per un importo medio di 549 euro al mese.

La maggioranza dei fruitori dell’assegno di welfare si trova al sud e nelle isole, con circa 760mnila erogazioni. Segue il centro con 341mila percettori, mentre al nord si scende a 242mila fruitori. Per quanto concerne invece coloro che hanno perso il diritto al reddito di cittadinanza, nei primi 8 mesi del 2022 sono stati revocati 42mila assegni. Altri 221mila sono decaduti per perdita dei requisiti di legge.

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