730 precompilato: attenzione alla scadenza del 30/9

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12/09/2022

730 precompilato: attenzione alla scadenza del 30/9

730 precompilato, si stringono i tempi per i cittadini che desiderano usufruire del modello per  inviare al fisco la propria dichiarazione dei redditi. Mancano infatti ormai poche settimane per poter consultare, modificare e approvare la dichiarazione dei redditi suggerita dall’AdE. Il documento è disponibile per tutti i cittadini all’interno della propria area riservata. Il nuovo anno ha inoltre portato importanti novità, soprattutto per quanto concerne l’aggiornamento dei dati.

Gli obblighi di comunicazione da parte di imprese e amministrazioni pubbliche hanno infatti consentito l’inserimento di oltre 1,2 miliardi di dati. Il precompilato diventa così ogni anno più completo e i cittadini possono già trovare al suo interno dati come le certificazioni bancarie e assicurative, le spese sanitarie o le altre spese detraibili (ad esempio quelle per i figli). Il tutto proseguendo l’attività di semplificazione che il fisco sta portando avanti ormai da diversi anni.

730 precompilato: non solo l’ampliamento delle informazioni nel nuovo modello

Come già anticipato, nel 2022 sono state ampliate le informazioni che i cittadini potranno trovare in automatico all’interno del modello dichiarativo. Il cittadino potrà inoltre continuare a delegare una persona o un incaricato di fiducia qualora non voglia avvalersi del precompilato in prima persona. Si tratta di una vera e propria novità.

La procura può essere affidata al proprio coniuge, oppure a un parente fino al quarto grado. Quest’ultimo può inviare il modello online oppure utilizzando la Pec. In alternativa è possibile conferire la procura presso una qualsiasi sede dell’Agenzia delle Entrate.


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Il termine perentorio di presentazione resta però lo stesso del modello ordinario, ovvero il prossimo 30 settembre 2022. Tra le novità principali in arrivo quest’anno c’è l’inserimento automatico delle certificazioni uniche, delle spese per ristrutturazioni del condominio e delle erogazioni liberali.

Come si consulta il modello precompilato

Chi desidera utilizzare il modello precompilato può effettuare la prima consultazione collegandosi alla piattaforma predisposta dall’Agenzia delle Entrate. L’accesso andrà eseguito tramite SPID, Cie oppure Cns. Ogni contribuente potrà trovare il 730 precompilato all’interno della propria area riservata.

A questo punto dovrà verificare i dati e qualora siano corretti potrà procedere immediatamente all’invio della dichiarazione. In caso contrario, dovrà effettuare le modifiche inserendo i dati mancanti oppure correggendo quelli errati. Il modello è predisposto dall’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni ricevute da diversi operatori. Sebbene ogni anno si allarghi la lista delle informazioni inserite, restano ovviamente diversi casi nei quali risulta necessario intervenire per effettuare modifiche.

Inviare il modello 730 precompilato tramite l’aiuto del CAF

Il contribuente può inviare il modello 730 precompilato anche avvalendosi del’aiuto di un Caf. Per farlo, dovrà però necessariamente fornire la delega autorizzativa all’intermediario. Al momento della trasmissione, quest’ultimo appone il visto di conformità, certificando così che i dati inseriti sono stati controllati dal centro di assistenza fiscale. Il Caf provvede quindi ad eseguire delle ulteriori verifiche e in caso di buona fede del contribuente risulterà responsabile per eventuali errori riscontrati.

A chi interessa il modello precompilato e perché può risultare conveniente

Il 730 precompilato coinvolge direttamente lavoratori dipendenti e pensionati. Grazie a questo strumento, i contribuenti possono risparmiare tempo e denaro rispetto alla presentazione ordinaria della dichiarazione reddituale.

In aggiunta, se il contribuente accetta il 730 precompilato (sia direttamente che tramite il sostituto d’imposta), non sarà più soggetto a controllo dei documenti sulle spese sanitarie e su altri dati inseriti direttamente dall’Ade.


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L’Agenzia può comunque effettuare nei confronti del contribuente dei controlli volti a verificare la presenza dei requisiti soggettivi utili a maturare il diritto alle agevolazioni fiscali. Si pensi ad esempio alla destinazione dell’abitazione principale per l’immobile che consente la detrazione degli interessi passivi sul mutuo.

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